(Autoproduzione) Disco strano, questo dei Serpents Kiss: si porta dietro un’aura ‘artigianale’, per così dire. Produzione e struttura sembrano venire da un passato abbastanza remoto, e infatti leggo che la band è attiva a singhiozzo fin dal 2000, anche se questo è il secondo full-length. Per quanto i nostri siano inglesi, “Black Wizard” si apre su uno us metal tirato e ruvido, che può far facilmente pensare ai Vicious Rumors; la traccia autotitolata si sposta invece su sferraglianti tonalità sabbathiane, con un basso metallico ben in evidenza. La cosa diventa ancora più chiara con “Sabbatha”, un omaggio forse fin troppo evidente anche nei ritmi e negli ammiccamenti all’ascoltatore; il finale comunque è un gran pezzo di retro rock. “Take the King” è una godibile cavalcata maideniana, mentre la lunga “Winter’s Eve” butta dentro qualche elemento di power/prog metal, risultando spesso coinvolgente, in alcuni passaggi invece un po’ dispersiva. “Dragon Lord” potrebbe incuriosire i fanatici dell’heavy underground, ma risultare ostico a tutta la restante umanità.

(René Urkus) Voto: 6,5/10