(Pure Steel) Power/prog metal nel quarto album degli inglesi ShadowKeep, che non si facevano vedere sul mercato da ben dieci anni; per questa nuova prova, gli albionici hanno reclutato come singer nientemeno che James Rivera. Ricordo la band dal loro esordio “Corruption within”, di buona fattura; li trovo oggi meno tonici, forse condizionati dal lungo silenzio. La labirintica e potente “Guardian of the Sea” è appunto sorretta dal cantato di Rivera, sempre in palla anche se forse un filo meno vibrante del solito; non funziona però “Flight across the Sand”, otto minuti non esenti da alcune prolissità. Ossessiva “Horse of War”, ma a lungo andare l’album mostra la corda: poco convincente l’alternanza slow/fast con “Isolation”, non emoziona lo strumentale “The Sword of Damocles”. L’aggressiva e complessa “Minotaur”, di quasi dieci minuti, rialza un minimo le quotazioni del disco, che però non mi sembra avere i numeri per farsi davvero notare. È un peccato perché alcuni passaggi sono di valore.

(René Urkus) Voto: 6/10