copshrineoftheserpent(Autoproduzione) Gli Shrine of the Serpent sono un trio di Portland che si affaccia sul mercato con un ep: 3 brani e quasi mezzora di durata. “Nine Gates of Shadow” è esattamente al confine fra il doom/death (per l’approccio vocale e l’andamento generale del brano) e lo stoner (per i suoni di chitarra). Monolitica (forse fin troppo!) “King in Red”, mentre “Gods of Blight”, che è il pezzo più lungo (quasi dodici minuti), si tiene maggiormente ancorato alle origini sabbathiane del genere, naturalmente re-interpretate in un oceano di distorsione e riverberi. In questo caso, la lunghissima e ipnotica chiusa funziona molto meglio. Per spiccare davvero sul mercato ci vuole qualcosa di più, ma è un inizio promettente.

(René Urkus) Voto: 7/10