(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Jeff Grimal, chitarrista dei blacksters The Great Old Ones ha un segreto. Ed il segreto si chiama Spectrale, il suo personalissimo side project. Ma il concetto di side project qui va oltre: non si tratta semplicemente di un’altra band o idea musicale nella quale Jeff recita la stessa parte, dove propone musica estrema; no, Spectrale esplora altre terre. Spectrale è viaggio. È esperienza. Spectrale è ipnosi. Spectrale è oscurità. Spectrale è chitarra acustica sublime, esaltante, eccitante, provocante, oscura ed irresistibile… accompagnata da un violoncello sensuale, un drumming suggestivo ed effetti ricchi essenza organica. Meditazione. Esoterismo. Libera esplorazione musicale, senza alcun confine, limite o imposizione. Tecnica libera. Occhi chiusi e sensi che si lasciano andare. Una stanza buia con lampi di luce improvvisi e localizzati i quali altro non sono che Arte che si materializza istintivamente, spontaneamente e in maniera totalmente casuale… anche se il caso è dopotutto una forma di ordine superiore che solo il vero artista riesce a decodificare, aggirare, gestire e catturare per dare vita… all’opera. Spectrale è al debutto. Dopo un fugace passaggio tra queste pagine grazie allo split con IN CAUDA VENENUM e HEIR (recensione qui) rimasi piacevolmente sorpreso da questo progetto e segretamente speravo in una continuazione, in un qualcosa che possa andare oltre lo split. Speranza che si evolve a rivelazione grazie ad un debutto immenso che si cela dietro una copertina sublime, un titolo misterioso e una galassia musicale piena di tecniche di arpeggi complessi, arrangiamenti poliritmici, e note musical piene di una forza interiore che viene diffusa nell’aria, nell’etere, nella natura, nei sensi umani… riscrivendo il significato di identità, di unicità. Di arte.

(Luca Zakk) Voto: 9/10