copstargazer(Nuclear War Now! Prductions) Non è facile inquadrare in un unico genere la proposta degli Stargazer, band proveniente dall’Australia, terra che gode negli ultimi anni di un discreto fermento per quanto riguarda la scena estrema. Le coordinate musicali su cui si muovono sono piuttosto estese, partendo da una base prettamente estrema di matrice death/black, ma inglobando in essa marcate influenze thrash metal, il tutto riletto in chiave progressive, conferendo al proprio sound una varietà invidiabile. Il termine progressive, in questo caso, non deve essere visto come una banale e fredda dimostrazione di tecnica (che certamente non manca alla band), ma piuttosto come l’abilità di inserire svariate influenze, con frequenti cambi di tempo, spesso dettati da un lavoro mostruoso da parte del basso, vero punto di forza di questo lavoro, mentre le chitarre passano da riffs velocissimi e marci di scuola black metal a poderosi mid tempo, a ritmiche thrash alla Annihilator, fino a passaggi acustici piuttosto tecnici ed atmosferici. La lunghissima “The Grand Equilizer” è la summa di tutte le caratteristiche degli Stargazer: una languida intro di chitarra acustica e basso lascia spazio ad un riff veloce e intricato che non avrebbe sfigurato in “Symbolic” dei Death. Il ritmo rallenta subito, facendosi stralunato e psichedelico, con tempi dispari di batteria, grandi assoli di chitarra e virtuosismi di basso, mentre le vocals sono oscure, un rantolo sofferto e malvagio. Altro cambio di tempo, dominato nuovamente da parti acustiche e dilatate che richiamano alla mente i primi Cynic. Il finale è cadenzato, solenne e quasi epico. Un album che spiazza costantemente l’ascoltatore, dove la ripetitività e la mancanza di personalità sono totalmente bandite. Sorprendenti!

(Matteo Piotto) Voto: 8/10