copstrangecIo credevo di trovare la fortuna, forse sta lei per trovare me

(Hot Steel Records) I vicentini Strange Corner sono al ventesimo anno di carriera. I Vicentini Strange Corner dopo un ventennio suonano ancora hardcore, con qualche rinforzino metal, e la cosa non può che fare bene a noi tutti. La rabbia spigliata, libera, franca e diretta, avvampata da uno insieme di riff che si mandano giù come acqua fresca, i tempi battenti e infaticabili e poi la voce, di Alessandro Farinati, che si presta ad un cumulo di arringhe di fuoco ma allo stesso tempo dai significati ampi e nei quali ognuno potrebbe identificarsi. Non nascondo che per qualche giorno “XX” è stato come un luogo nel quale rifugiarsi e lasciare che i pensieri interagissero con i testi dei Vicentini. C’è stato un momento in cui “Quando Meno Te lo Aspetti” mi ha indotto a qualche riflessione e quella forza rabbiosa ma lucida della band, mi ha fatto sorridere al pensiero di quel verso che dice “quando meno te lo aspetti, rispunta fuori il sole ed inizio a rivivere i miei sogni“. Forse esagero, ma in un certo senso questi testi così chiari hanno qualcosa di ‘romantico’, cioè hanno la tipica capacità hardcore di fare una fotografia della realtà e ponendo il futuro come una reazione, un luogo d’arrivo o in cui rifugiarsi. L’hardcore è sempre stato questo, semanticamente parlando. Un altro esempio è “Sotto Attacco”, ottimo esempio di hardcore newyorkese di molti anni fa. Però la musica va posta al centro, in questo album perché è ben fatta, perché è piacevole, perché è autenticamente hardcore. Un album del genere andrebbe apprezzato da chiunque, perché gli Strange Corner danno emozioni e quelle “non si comprano mai“.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10