(Svart Records) Con il terzo album gli inglesi Telepathy sbarcano in Finlandia, accasandosi presso l’efficiente Svart Records. Attivi da un decennio, già con il loro debutto del 2014, ovvero “12 Areas” (recensione qui), dimostravano una capacità innata di materializzare suoni che alternano coscienza e percezione. Una capacità che nel tempo persiste, si evolve, si intreccia, dando vita a nuovi ed emozionanti scenari sonori. Forse con il debutto il loro ventaglio sonoro era leggermente più ampio, ma il nuovo “Burn Embrace” è comunque tagliente, estremamente oscuro, con componenti post metal più marcate ed evidenti. “Eternal Silence” spazia dall’impostazione drammatica ad una violenza di matrice black, tuttavia sempre caratterizzata da una intensa e apocalittica dominante melodica. C’è decadenza su “Aonaran”, brano nel quale emerge una direzione doom vagamente gotica, sferzata da evoluzioni post metal dal raffinato gusto tecnico. Più complessa “Black Earth”: qui si riconoscono i Telepathy del debutto, con un brano che viaggia tra atmosfere tetre ma suggestive e piacevoli isterismi sonori capaci di alimentare inquietudine. Bello il post metal pungente di “Pariah”, ipnotica “The Void in Aimless Flight”, sognante “Sorrow Surrenders its Crown”, ulteriore privazione della luce con la luttuosa e disperata title track. Ancora una volta un disco composto con intelligenza, suonato con maestria e prodotto con efficace energia. I Telepathy alterano la loro tendenza riflessiva ed introspettiva, per intensificare una fisicità delle tenebre irreversibilmente avvolgente.

(Luca Zakk) Voto: 8/10