(Debemur Morti Productions)Dieci anni sono passati dall’album “L’Eterno Maligno Silenzio”, nonostante un paio di uscite minori nel mentre e oggi l’oscurità perpetua si distende nuovamente sulle nostre esistenze. Atratus, colui che muove i fili fin dall’inizio di Tenebrae In Perpetuum, si ripresenta con il batterista Chimsicrin e tinteggia il black metal con riff dannatamente freddi, taglienti, un cantato tormentato che offre contorni mistici al tutto, anche per via di frenate e sospensioni improvvise nelle trame dei pezzi. Black metal gelido e anche teatrale per quella drammatica sofferenza e disperazione che esprime, oltre a celare una sistematica e minacciosa oscurità. Blast beat e low tempo, momenti atti ad aumentare l’atmosfera torbida e misteriosa, si alternano a sfuriate violente pari a tempeste di neve. Atratus concepisce quaranta minuti di distorsioni stridule ma espressive, perché rivestono riff che variano pur cantilenando di continuo i diversi motivi, creando così un effetto di gelido ipnotismo. Raw black metal, selvaggio, primevo nei suoni, ma costruito con la volontà di creare stati d’animo, ambientazioni. C’è pathos nell’album ma dall’istinto feroce e devastante, figlio di una filosofia misantropa e cinica che condanna la natura umana.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10