(Vicisolum Productions) Devo ammettere di non avere mai sentito parlare fino ad ora dei Thalamus, formazione svedese attiva dal 2006 e giunta ora al quarto album. L’ascolto di “Hiding From Daylight” si è perciò dimostrato essere una piacevole sorpresa, tanto che ho intenzione di colmare quanto prima la mia lacuna e procurarmi l’intera discografia della band. Il genere proposto dai Thalamus è un heavy rock settantiano, decisamente ispirato al Deep Purple sound, in particolare per via del massiccio utilizzo dell’Hammond, che si incastra alla perfezione anche nelle partiture prettamente metal. Ne è un esempio l’opener “Time”, che strizza l’occhio all’epic, con richiami a Bathory e Manilla Road. La voce del singer Kjell Bergendahl è evocativa, profonda ed espressiva, sicuramente più affine stilisticamente al doom che all’hard rock, portando spesso i nostri in territori più cupi, avvolgenti ed oscuri. Una band che non pretende di inventare nulla di nuovo, ma che coniuga ottimamente epicità, pesantezza ed immediatezza, con un delizioso gusto retrò che non mancherà di ammaliare chi ama l’hard rock dei 70’s

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10