(Autoproduzione) Bellaria, Rimini, Marco ‘Spino’ Spinelli è l’ex voce dei Vanexa, per molti la prima di band heavy metal nata in Italia. Con lui il «Dio del R’n’R», il ricordo della cricca del Libeccio, la chitarra ritmica Giorgio Crociati. Anche il «the al limone», gli assoli di Denis Benedetti, i colpi di Stefano Vasini, il ‘controimpegno’, il basso di Nicola Sbrighi, il sogno della California e le «bombe a raffica di watt». The Danger è una band, è un album. “The Danger” sono i ricordi di musicisti nati tra il 1953 e il 1991. Generazioni a confronto? No, metallari, rocker, musicisti. Persone che hanno avuto una giovinezza e che mai l’hanno sciupata o, peggio ancora, dimenticata. “The Danger” è un album di heavy metal, di hard & heavy, cantato in italiano e con un disco aggiuntivo delle stesse canzoni ma in inglese. Canzoni di vita, di rock, di metallari, di ricordi. Le canzoni che parlano di speranze e di amare constatazioni, come quelle di un luogo dal quale si vorrebbe partire, perché non ce la si fa più. Anni dopo ancora e ancora a cantare, magari non si è partiti oppure si è ritornati. Canzoni toste, a tratti folgoranti. Parole che ti prendono per mano e poi poco importa se non si era parte della cricca del Libeccio, se mai avete saltato al coro di «chi non salta è come Baggio uè». Questo album ha qualcosa da raccontare e qualche pezzetto di specchio dentro il quale rivedervi, ritrovarvi. Magari la prossima volta i The Danger saranno ancora più bravi, con canzoni maggiormente strutturate e parole ancora più sincere. La prossima volta sarete anche voi qualcuno del popolo dei The Danger.

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(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10