(Massacre Records) “The Human Apheresis” è un album black metal di stampo modern. Quindi non un lavoro feroce e dissoluto e non un lavoro malvagio e cattivo per via di scenari furiosi. La durata dei pezzi oscilla tra i 3’ e i 4’ e i The Iniquity Descent sembrano votarsi ad un black ‘n roll/death metal giocato su distorsioni a tratti diverse tra loro. Una roba in stile Satyricon. Lascia perplessi il fatto che la Massacre li promuova come una band di avantgarde black metal, qui di sperimentazione o avanguardie non se ne sentono per nulla! I finlandesi eseguono molti passaggi con melodie imponenti e maestose, cosa che capita praticamente in tutti i pezzi, ma che crea anche un livellamento comune e generale. L’incapacità delle canzoni a distinguersi tra loro è palese e ci sono troppe situazioni in cui le canzoni colpiscono solo per qualche passaggio, più che per una struttura generale o melodia del pezzo. “The Human Apheresis” è un territorio con qualche sconnessione, ma anche con dei piani sui quali si scivola con placido trasporto. Insomma, un lavoro  riuscito a metà. L’esperto cantante Mathias Lillmåns (Finntroll), presente nella formazione messa in piedi dal chitarrista Mikael Mannström, offre una buona prova e nel complesso anche gli altri, dal punto di vista esecutivo, ma il sound spigliato impone un senso di uguaglianza alle composizioni che genera noia.

(Alberto Vitale) Voto: 5,5/10