(The White Room) Un’intensa oscurità dilaga nei beat suggestivi della dark/synth wave di questo progetto creato da Roberto Del Vecchio (Les Jumeaux Discordants, ex Gothica), qui in collaborazione con il bassista Carlo Baldini. Ambient, post rock, shoegaze e dark wave che si intrecciano con la voce ipnotica e tetra del mastermind, dando vita a otto brani intensi, seducenti, in grado di diffondere un gelo cosmico parallelamente ad un calore esagerato, come quello emanato di una stella. Esaltante quell’incrocio tra spiritualità e robotica sulla title track, intensificazione ottantiana con “Dead World”, coinvolgente quel basso del Baldini su “It All Falls Apart”. “Parallel Universes” diffonde nervosismo siderale, mentre è impossibile non pensare ai maestri Kraftwerk su “The Dead of Night”. Glaciale “Welcome to Dystopia” con un testo tratto da “1984” di George Orwell, decadente ed ipnotica “Through the Looking Glass”, meravigliosamente in linea con il titolo “Electric Impulses”, mentre la bonus track “Atmosphere”, ottima cover dei Joy Division, trova una favolosa collocazione in questo disco. Album intenso, profondo, musica che invade una dimensione onirica portando verso uno stato mentale alterato, grazie alle ritmiche esaltanti scandite dal cinismo dell’elettronica affiancato a divagazioni ed improvvisazioni ambient con riverberi, echi e suoni provenienti dalla profondità del cosmo.

(Luca Zakk) Voto: 8/10