copthem(Empire Records) Che album strano. Se lo ascolti senza leggere le note, ti chiedi perché sia così dannatamente ‘King Diamond’. La risposta è semplice: il progetto nasce nel 2008, infatti, come band tributo di King Diamond, per mano cura del vocalist Troy Norr (voce dei thrashers Coldsteel); la cosa andò avanti per un po’, poi venne sospesa fino al 2014 quando Troy decise di ridare vita al progetto creando qualcosa di più complesso, artistico e teatrale che porta a questo concept album di debutto il quale tratta di un uomo prigioniero di circostanze sfortunate e malvagità innominabili. Fin qui tutto bene… ma chi si è trascinato dietro Troy (oltre alla sua ottima voce di ovvia ispirazione King Diamond)? Gentaglia: Mike LePond (Symphony X) al basso, Markus Johansson (Sylencer) e Markus Ulrich (Lanfear) alle chitarre, Richie Seibel (ancora Lanfear) alle keys… e Kevin Talley alla batteria, un tizio noto per le sue performance con, Suffocation oltre che -tra gli altri- Dååth, Dying Fetus, Decrepit Birth. Stupenda e ricca di atmosfera “Ghost In The Graveyard”. Metallo tagliente con “Forever Burns”, ipnotica “The Quiet Room”, tetra ma immensamente catchy “Dead Of Night”. Tragica ma anche epica “FestEvil”, grintosa “Blood From Blood”, intensa la conclusiva “The Harrowing Path To Hollow”. Un ottimo disco. Un disco ricco di dettagli. Un disco da ascoltare, approfondire, capace di regalare emozioni dopo qualche ascolto, pur attraendo e suscitando interesse fin dall’inizio. “Sweet Hollow” è un metallo intenso, ricco di tastiere, ricco di teatralità, passaggi suggestivi, momenti intensi. Le dieci tracce scorrono con fare cinematografico, con energia, trascinando e coinvolgendo l’ascoltatore.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10