(Non Serviam Records ) La gente coinvolta nella band internazionale Thokkian Vortex è in giro da un bel po’ di tempo, con esperienze molto varie. Il mastermind brasiliano Lord Kaiaphas ha militato nei norvegesi Ancient e negli americani Grand Belial’s Key. Il batterista italiano Asmodeus Draco Dux picchia anche per i Kurgaall, oltre che essere la mente che si cela dietro gli Azrath-11. Con loro anche l’italiano Sabnock alla chitarra e la bassista argentina Sil Brumer. Queste influenze trasversali, l’esperienza maturata negli anni (Lord Kaiaphas suonava con le precedenti bands già dagli inizi degli anni ’90), danno vita un black metal variegato anche se basato sulla tradizione norvegese: molta melodia, shredding di chitarre, divagazioni sinfoniche e pure parentesi sorprendenti, tanto che per quanto il disco sia sostanzialmente omogeneo, i vari brani sono ben diversi l’uno dall’altro, generando attrazione e piacere nell’ascolto. “Banishing the Lion of Kutha” spazia tra il trionfale ed il violento, si ispira ai Dimmu Borgir, ma riesce a ricavare un percorso personale. Si sente qualcosa dei Satyricon nella prepotente title track, ma quell’assolo esce dai canoni black metal e si colloca tra heavy classico e speed metal. Le tastiere rendono “The Moon Brethren” molto drammatica con un feeling deliziosamente cosmico. Provocante e molto ben costruita “The Wreathing Serpent”, tra i pezzi migliori del disco per variabilità e twist del percorso sonoro. Lenta, oscura ed inquietante “Traverse the Tonal”. Introspettiva con suggestive teorie melodiche “Winter Forest Cry”, un altro brano nel quale si avverte l’ispirazione da parte della band di Shagrath, mentre “Come to the Sabbat” è una cosa strana e maledettamente originale: musica tribale con esplosioni folk (stile Tusmørke) mescolato ad un pagan/death appena accennato… una canzone così stravagante da risultare infinitamente geniale. Lla conclusiva “Sunrise over Irkalla” riporta ad una pace sensoriale con direzioni atmosferiche e ricche di sublime malinconia. Brani ben fatti ricchi di momenti catchy. Un caleidoscopio di suoni che prendono dalla storia del black nordico aggiungendoci interessanti dettagli personali, uscendo dalle ovvie tendenze e regalando buoni bagliori di originalità.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10