coptuomasholopainen(Nuclear Blast/Audioglobe) Il mastermind dei Nightwish mi sta sinceramente antipatico: sarà la sua faccia mefistofelica, oppure saranno le telenovele infinite sorte attorno alla sua band, il suo licenziare a catena bassisti e cantanti, le sue arie da primadonna… non lo so, magari un mix di tutto questo: però ho sempre riconosciuto (anche QUI) il suo incredibile valore come songwriter e musicista. Eccolo finalmente concretizzare un progetto che ha in testa da molti anni: un cd soft rock, ma con imponenti orchestrazioni, ispirato alla “Saga di Paperon de’ Paperoni” di Don Rosa, edita anche in Italia! Ben strana scelta, direte voi, ma in fin dei conti quello che conta è come sia venuta su la musica… “Glasgow 1877” fa un po’ da intro, poi si trasforma in un brano a metà fra Enya e la soundtrack di un film alla Ron Howard. L’effetto è ben riuscito, ma naturalmente se aspettavate atmosfere alla Nightwish state decisamente ascoltando il disco sbagliato! Un banjo allegro rende molto folk “Into the West”, pezzo quasi del tutto strumentale; mentre “Duel & Cloudscapes”, completamente priva di parti vocali, va da temi alla Danny Elfman ad altri alla Hans Zimmer. “Dreamtime” (ancora no vocals!) rubacchia qui e lì a Mike Oldfield, come mi sembra faccia anche “A Lifetime of Adventure”, nei suoni di batteria e nel solo di chitarra in particolare; mentre “Cold Heart of the Klondike”, che vede una accorata interpretazione di Tony Kakko, è l’unico brano con qualche accenno della band madre. In “To be rich” il cantato di Johanna Iivainanen riecheggia esplicitamente quello di Enya; con l’eterea ballata acustica “Go slowly now, Sands of Time” si chiude un album che non demerita in niente, e anzi è in grado di evocare potenti scenari filmici e a tratti epici, ma che è sicuramente troppo soft per il pubblico a cui dovrebbe essere indirizzato. Insomma, a conti fatti abbiamo un altro metallaro che cede al fascino cinematografico della musica (e molti sanno che il buon Tuomas ha da anni il pallino di musicare un film)… i fan dei Nightwish correranno all’acquisto, per il resto pubblicizzerei maggiormente questa uscita fra gli appassionati di Danny Elfman, James Newton Howard o forse Alan Silvestri. Questo – lo ribadisco – a prescindere dall’ottima riuscita del disco.

(Renato de Filippis) Voto: 8/10