(autoprod. / Black Widow Rec.) Preso a prestito il nome di un’opera di Arthur Rimbaud, Fabio Nicolazzo, musicista della scena dark genovese, e Laura Menighetti, musicista di estrazione classica, avviano un progetto che diventerà una band, alla quale partecipa tra gli altri Diego Banchero di Il Segno Del Comando, che ingloberà per questa occasione anche ospiti come Roberto Tiranti (Labyrinth) e Pier Gonella (Necrodeath). La band propone del rock progressivo che in parte ricalca la buona tradizione italiana del genere, ma anche elementi dark, occult rock, melò e teatrali. Oggetto dell’album è un concept sulla vicenda di cronaca nera nota come ‘Il mostro di Firenze’, la quale ha visto una lunga vicissitudine giudiziaria che come spesso accade nel nostro paese, non è arrivata a mettere d’accordo opinioni, che sarebbe il meno, ma soprattutto i fatti fornendo delle risposte definitive. L’album ha un taglio anche da colonna sonora e tra l’altro rileggendo quelle orribili e misteriose vicende di cronaca, i brani inquadrano perfettamente il loro significato. Un lavoro che comprende atmosfera, descrizione di stati d’animo, non da meno però costruzioni musicali perfette e con melodie che si inchiodano nella mente, suscitando non poche immagini. Oltre ai succitati ospiti anche un trio di archi, un sax soprano – a proposito, Tiranti oltre ai cori è anche al basso – che completano uno schema esecutivo potente e fatto di maestria. A ciò si aggiungono estratti audio dai TG, voci, suoni ambientali, effetti che contribuiscono al filo narrativo, il quale è pilotato dalla voce di Fabio Nicolazzo in primis che spesso tende al narrato e al recitato. “Il Mostro di Firenze” ha tutte le caratteristiche per essere un vero e proprio concept, dunque narrazione e analisi abbinate alla musica. Il primo full length per la band è un lavoro stupefacente, e lo è sin dalla copertina, una bella foto con quelle panchine tra la nebbia e sovrastate da alberi scheletrici lungo l’Arno.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10