(Witching Hour Productions) Registrato al Corona Hall di Cracovia il 13 dicembre del 1993, “The Darkest Age” esce ora per la prima volta in formato vinile, colorato e non. Gli altri formati ristampati sono i canonici CD, CD digipack e addirittura due versioni in cassetta. Di tutti questi formati alcuni sono in pezzi numerati e limitati. Riproposte tutte le tredici composizioni della scaletta originale, comprese di intro, outro e la cover di “Hell Awaits” degli Slayer. Proprio questo brano è uno degli episodi che quando si dice Vader, si pensa anche a quella veloce rilettura degli Slayer da parte della band polacca. Questo è un live molto ‘crudo’. Pubblicato nel 1994 e dopo il primo full length in studio “The Ultimate Incantation” del 1992, il live mette in luce quei suoni oscuri e dirompenti tipici in almeno la prima metà della carriera della band. Un carriera segnata da troppi e tanti cambi di line up e che ovviamente hanno spesso rivoluzionato i contenuti proposti. Nonostante Peter, ormai unico membro originario, abbia brillantemente mantenuto lo stile dei Vader sospeso tra death e thrash metal. In questo live alla batteria c’era Krzysztof “Doc” Raczkowski, scomparso a soli 35 anni nel 2005, sapiente manovratore del ritmo cardiaco della band e non lontano da certe interpretazioni dello strumento in ottica Dave Lombardo. Il live è infernale, la band è una furia e non manchevole di qualche lieve sbavatura, pur comprensibile, umana e genuina appunto in sede live. Qui la patina apparsa da qualche anno nei lavori dei Vader non attecchisce e la bagarre entra in gioco, cioè quel senso di frenesia e di giovane inesperienza ovviamente comprensibile. È pur sempre il primo live album e dopo solo uno in studio – da pochi giorni la band è arrivata a quota sedici con “Solitude in Madness” QUI –, dunque l’esecuzione è meno esperta e ‘robotizzata’ rispetto a una formazione più navigata. Nel 1993 la band mostrava in maniera marcata le proprie influenze, soprattutto statunitensi, al contrario di un maggiore equilibrio con quelle europee poi venute fuori col tempo. Il live album è un’altalena di ritmi e riff, suonati sull’orlo di due abissi, quello del death metal e del thrash metal. Una curiosità, la prima edizione pubblicata dalla Baron Records, a causa di un errore in fase di masterizzazione, l’intero concerto figurava in un’unica traccia.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10