copvigilance(Metal Tank Records) Dietro questa accattivante copertina si nasconde una oscura band slovena che, dopo due demo e un ep, si lancia sul mercato europeo con il sostegno di una neonata etichetta pure slovena, la Metal Tank records. La produzione è abbastanza amatoriale, come accade spesso in questi prodotti cult di heavy metal rigidamente ispirato agli eighties, ma i nove pezzi della tracklist sono tutti di buona fattura. Al netto della strana intro ‘sinfonica’, la titletrack ha addirittura qualcosa di warlordiano (il che significa che è molto ben fatta, per quel che mi riguarda); poi il disco prende una piega più alla King Diamond, con l’oscura e sulfurea “Behind the Cellad Door”, e quindi con “What lies beyond”, dove comunque non mancano subitanei aumenti del ritmo. Talora però siamo di fronte a uno speed puramente ottantiano (“SpeedWave” non è un certo un titolo a caso), qualche volta ai confini con il thrash (come in “Night Terrors”). Falsetti misti a urla gutturali, occasionali dissonanze e una chitarra indiavolata concludono il disco con “Ritual of Death”. Un disco che consiglio in particolare, oltre ai soliti cultori delle rarità underground, a coloro che vivono di Mercyful Fate e Angel Witch.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10