(Cadiz Music) Una delle cose migliori fatte da questi britannici. Loro si ripresentano con un nuovo cantante, Nik Taylor-Stoakes, a distanza di quattro anni dall’album “Songs to Invade Countries to”. Produzione di Tom Fletcher, il quale si è dato da fare negli anni con Suicidal Tendencies, Ozzy, Steve Lukather, Jeff Beck, Scorpions, Toto, Malmsteen. Ecco dunque le mani esperte e sapienti che ritagliano gli spazi giusti all’hard rock dagli spunti classici. Un hard rock che suona pieno, denso, chiaro e dopo quattordici anni che hanno visto i britannici ad ogni album, cinque in totale, percorrere una crescita. I Voodoos in “Make Way For The King” suonano dodici canzoni per oltre un’ora di musica. Forse troppo, lo si scrive a puro titolo personale, ma al contempo i pezzi risultano ‘accoglienti’: ascoltare in cuffia questo album significa fare i conti con una chiarezza del suono e un suo bilanciamento che sposano alla perfezione la struttura dei pezzi. Un sound vivace, degnamente hard rock e con “Amen” trova il tempo e la voglia di distendersi per otto minuti, quando le altre canzoni si prestano a una durata tra gli oltre quattro e i cinque e mezzo. “The Choking” è la canzone dal pathos, intensa, mentre “Swept Aside” fa quasi la stessa cosa grazie all’aggiunta di archi. Album fatto con stile e maestria, suonato senza fronzoli.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10