(Season of Mist) Gli spagnoli Wormed sono tanto strani quanto estremi. “Remote Void” è un EP spaziale, nel quale soggiornano alieni, mondi remoti, umani in evoluzione transgenica grazie a genetica violenta e tecnologia estrema, trans-umani che vivono in imperi galattici, sferzati da guerre nanotecnologiche. Praticamente è il vuoto totale, l’ultima letale violenza, la fine della vita… il tutto espresso con un grind/brutal tutt’altro che speranzoso, tutt’altro che umano, tutt’altro che pacifico. Quattro tracce senza pietà (adoro il crescendo di volume alla fine dell’ultimo brano… una cosa che destabilizza ed innervosisce), veloci, ultra tecniche, ultra ciniche, ultra micidiali. Tempi dispari. Batteria forsennata. Voce sub-umana. Pause improvvise ed assalti sonori dalla potenza sismica molecolare. Una band che nonostante la superba tecnica dei musicisti, non cerca il virtuosismo, anzi punta ad una sevizia sonora senza paragoni, senza confini, senza un minuto di pausa o respiro. A venti anni dalla formazione, dopo tre album, questo EP conferma che il quartetto di Madrid è più attivo che mai nel celebrare una morte futuristica, vagamente digitale, sanguinosamente carnale. Dissonanti, brutali, selvaggi, pesanti e futuristici. Praticamente un asteroide composto da roccia e sostanze cyber-organiche che vi colpisce in testa, disintegrandovi e creando -al vostro posto- un cratere nucleare nel quale prolificheranno con sanguinosa sete, nuove creature provenienti da qualche remoto angolo del cosmo. La fine assoluta. Ed un nuovo immondo dannato inizio!

(Luca Zakk) Voto: 8/10