copZGARD(Svarga Music) Dopo l’ottimo “Contemplation” del 2014, torna la one man band ucraina Zgard, con il suo black metal ricco di atmosfera ed inserti folk, un black che a tratti sembra sinfonico anche se l’effetto teatrale non è creato da le famose “sinfonie” di tastiera, bensì dalla creatività di Yaromisl, sempre capace di esaltare la sua musica con dettagli pieni di intensità: non mancano infatti suoni folk, clean vocals, singing tribale, strumenti meno convenzionali per il genere come il flauto o direttamente etnici, scelti dall’ampio paniere che l’origine territoriale di questo progetto può offrire. Il vocalist ospite, Dusk, riesce a lacerare con uno scream isterico molto efficace, ma anche un growl poderoso che sa alternarsi ad un clean ricco di espressività. Ogni canzone alterna con efficacia parti furiose a parti riflessive, mescolando anche i due aspetti con intelligenza ed arrangiamenti indovinati. Fantastica “Land of Legends [Край легенд]”, travolgente, catchy ed irresistibile quando un riffing superlativo si fa accompagnare da un flauto suggestivo. Ancora protagonista il flauto su “Sorrow [Журба]”, un pezzo decadente, depressivo, triste, capace di aprire a sezioni acustiche con poderosi vocals clean che evolvono verso la devastazione totale. Disperazione su “Forgive Us Nature [Пробач природа]”, una disperazione espressa dalla musica ma anche dal singer il quale la sa esaltare ai massimi livelli. Ricca di sorprese “Dark Lord of the Carpathians [Темний володар Карпат]” prima della violenza oscura offerta dalla conclusiva “The North [Північ]”. Una ulteriore conferma. Un ennesimo album di questo artista che vive lontano da tutto, isolato dalla scena musicale del suo paese. Un artista che trova l’ispirazione dentro l’abisso che lo avvolge, nella natura che lo circonda, nell’atmosfera che lo risucchia. Disco possente, ricco di dettagli, ricco di una essenza “black” quasi incontaminata.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10