SINISTRO – “Vértice”
(Alma Mater Records) Sono passati ben sei anni da “Sangue Càssia” (recensione qui), un album ammaliante, malinconico, sensualmente decadente ed accattivante. (altro…)
(Alma Mater Records) Sono passati ben sei anni da “Sangue Càssia” (recensione qui), un album ammaliante, malinconico, sensualmente decadente ed accattivante. (altro…)
(Nuclear Blast Records) La bussola artistica degli Oranssi Pazuzu è sempre stata impazzita. Senza un Nord magnetico, una direzione maestra. Oggi i finlandesi intraprendono un percorso artistico con “Muuntautuja” che si discosta da quanto fatto in precedenza. In italiano il titolo dell’album suonerebbe ‘mutaforma’, in tal caso la forma è (altro…)
(Steamhammer / SPV) Nato nel 2007 da una costola dei Visions Of Atlantis e con il nome The Dragonslayer Project, il combo viennese Dragony pubblica il suo quinto full length in studio nuovamente attraverso un’etichetta tedesca. Il precedente album del 20121” Viribus Unitis” è stato pubblicato con la connazionale Napalm Records, mentre i lavori (altro…)
(Blade Setter Records) Suoni netti, pieni e nitidi, tali per l’ascoltatore da assorbire in pieno l’essenza di questo trio sludge-doom metal dell’Arkansas giunto al secondo album, dopo il precedente debut dello scorso anno, ascoltabile QUI. “Frostbitten Galaxy” presenta quel muro sonoro spesso, groovy e potente, secondo i dettami dello sludge unito (altro…)
(Peaceville) No, non avete letto male il nome. Questi non sono i Dødheimsgard, bensì i Doedsmaghird… il nuovo progetto solista di Vicotnik, il mastermind e frontman dei Dødheimsgard! Con lui Camille Giraudeau, polistrumentista francese (Dreams of the Drowned, Veule) nonché chitarrista live dei… Dødheimsgard! Ma allora, qui c’è la tessa gente, il nome è quasi uguale… come sarà la musica? Bella domanda. (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Dopo il debutto del 2021 (recensione qui) la nuova band di Brant Bjork (Kyuss, Mondo Generator, Fu Manchu, ecc) e Nick Oliveri (Kyuss, Mondo Generator, ecc) e Ryan Güt (Hammerface) si è data da fare, un altro disco in studio, un live ed ora per festeggiare i tre anni di attività, eccoli sputarci in faccia il loro ruvidissimo desert rock, dannatamente heavy e (giustamente) stoner, con un altro corposo live album, quasi un best of scolpito sul palcoscenico, comprensivo anche di un paio di classici dei Kyuss, oltre ad una cover dell’intramontabile “R.A.M.O.N.E.S.” dei Motörhead. (altro…)
(Echozone) “Tranceforming” è il nuovo esempio di dark-gothic metal dei Thanateros, due anni dopo “On Fragile Wings”, QUI recensito, con il quale i berlinesi toccano quota sette album in carriera. Ancora una volta i tedeschi ricorrono alla radice della tradizione celtica, infusa in queste sonorità pulite, un po’ smaltate, certamente fresche e (altro…)
(Comatose Music) Il mondo sta crollando e come se non bastasse, ecco i Corpsefucking Art a ricordarcelo. Ci han messo un po’ di tempo per farlo, ben sei anni dal precedente album, QUI recensito, tuttavia dal 2018 a oggi ne sono successe di cose e per l’appunto, loro sono adesso pronti a ricordacelo. Gigantesche e cattive verdure, pomodori, invadono (altro…)
(Amor Fati) Dannato e maledetto il black metal dei Häxenzijrkell. Quello che si ode in “Portal” è tra la dannazione, l’abisso e l’ignoto pur constatando che il parco testuale si basa su concetti cabalistici e per tanto di elevazione dello spirito. “Portal” ad aprirlo e poi varcarlo, significa però cedere, franare nell’oscurità i cui unici bagliori possibili (altro…)
(Metal Blade Records) Inutile negarlo: è un progetto tanto assurdo quanto geniale quello di Vittorio D’Amore (aka Victor Love), tanto da rimanere saldamente accasato presso la prestigiosa Metal Blade Records. (altro…)
(Ardua Music) Emergono con eleganza i belgi Marche Funèbre, consolidando la propria posizione dopo tre lustri di vita nell’ambito del doom-death metal europeo. Con un nuovo album, il quinto, i Marche Funèbre assestano una fresca rivisitazione dei canoni di stile britannici in voga negli anni ’90, esponendo un dinamismo ben controllato (altro…)
(Dusktone) La litania demoniaca e rituale “Key Of The Abyss” apre “The Advent Of Deathless Chaos Beast”, lasciando poi il passo alla prima scarica di morte, sangue e satanismo declamata da “Bloodgeoning Maelstrom”. Dichiaratamente devoti e prosecutori del death metal dai tratti satanici, nel verso dei Deicide e Krisiun, Michele Di Ioia (altro…)
(Napalm Records) Con Melissa al suo apice supremo di performance e sensualità, gli svizzeri Ad Infinitum giungono al quinto (in verità il quarto) album in studio. Che poi sembra incredibile che una dea come lei sia tanto capace di linee vocali così angeliche come di quelle diaboliche e laceranti, quel growl selvaggio e massacrante. (altro…)
(Club Inferno Ent.) Formazione romana composta da cinque musicisti che hanno probabilmente in comune la passione dell’hard & heavy nella maniera dei Deep Purple e loro derivati, dunque Rainbow e Whitesnake, nonché qualche romantica ma tosta melodia degli Uriah Heep e dell’AOR di un tempo quanto dell’hard rock statunitense. Uno (altro…)
(autoproduzione) Prende il nome di The Healing Process la collaborazione tra il batterista degli Expiatoria Enrico Meloni e Carlo Braccio, multistrumentista e voce, i quali sono al secondo album prodotto autonomamente per ogni sua fase di realizzazione, secondo il DIY dell’era digitale che restituisce infine un prodotto piacevole. The Healing Process (altro…)
(Nuclear Blast Records) Terzo album per Oceans, quartetto austro/tedesco che definisce il loro stile come ‘musica per gente depressa’, questo poiché i loro testi affrontano appunto principalmente temi come depressione e disturbi mentali. (altro…)
(Is it Jazz? Records) Questa volta il nome dell’etichetta è davvero azzeccato! Questa giovane label, sorella di Dark Essence e Karisma Records, si occupa infatti di tutte quelle espressioni musicali che vanno oltre il rock e il prog… invadendo spesso ambiti avant-garde, super alternativi o, come in questo caso, palesemente jazz, come conferma il fatto che i quattro componenti dei The Verge si siano incontrati proprio alla scuola di jazz norvegese NTNU, diventando oggi dei musicisti jazz attivi sia in patria che in Europa, militando in varie ensemble, arrivando a progetti basati sull’improvvisazione, ma anche decisamente rock. (altro…)
(Amor Fati) Calano le tenebre quando Omega, il multistrumentista che porta avanti Nubivagant, entrata in azione in questo terzo album in studio del progetto. Le fredde tenebre, raccontate con un dark-black metal estremamente in evidenza attraverso “Darkness Upon The Face Of The Deep”, “Endless Mourning” e “The Judgeent”, pezzi nei (altro…)
(Napalm Records) Orami, dopo tutti questi anni e i sei dischi pubblicati, gli italiani Wind Rose sono diventati un’autentica istituzione! Power metal festaiolo, il power metal dei nani, tanto minacciosi quanto allegri e deliziosamente alcolici. (altro…)
(code666) Dopo l’EP “Mourn” e il precedente full length “The Void and the Unbearable Loss”, QUI recensito, i romani Invenoir registrano e pubblicano il loro secondo album, rimanendo in quella sfera malinconica, decadente e sospesa tra vuoto e sogni rappresentata con un gothic-doom metal di estrazione classica. Dunque My Dying Bride, primi (altro…)
(AFM Records) Nati come supergruppo nel 214, i Serious Black hanno poi archiviato e da tempo, nomi come Roland Grapow, Alex Holzwarth, Thomen Stauch, ovvero componenti di Helloween, Avantasia, Blind Guardian e qualche altro ancora, proseguendo una carriera che li porta al settimo album. Il collettivo musicale si ritrova con (altro…)
(Moribund Records) Non posso fare a meno di ammirare la coerenza e la determinazione dei Sathanas, band statunitense nata nel 1988 e giunta ora al dodicesimo album. (altro…)
(Punishment 18 Records) Con “Spread Your Wings” i Drakkar confermano di amare le cavalcate fulminanti, veloci, magari anche un tantino irruente, come nella coppia di apertura dell’album rappresentata da “Thunderhead” e la title track. Uno stile non manchevole di potenza dunque però con un suo equilibrio. Il power metal dei Drakkar è (altro…)
(Vendetta Records) In circolazione da cinque anni, con già un disco ed un EP pubblicati, i tedeschi Äera hanno un moniker che nel loro dialetto deriva dalla parola ‘terra’, cosa che rende subito l’idea del tipo di black metal suonato: (altro…)
(Kat Von D) Non si ferma mai Kat Von D! Inarrestabile! Tatuaggi, TV, reality, libri, l’impero creato nel settore della bellezza, dalla decadenza della dipendenza fino ad una sobrietà che l’ha portata anche a diventare madre. Ma è la musica la radice di tutto, è la musica la forma d’arte che esisteva prima di tutto il resto, prima di tutto quello che l’ha resa famosa. Ed ora, che famosa lo è, eccola che si sente libera di dar vita al secondo album, il seguito di “Love Made Me Do It” (recensione qui), intensificando quella favolosa componente synth wave ottantiana, dentro un’aura palesemente goth -in linea con il suo look- attraverso psichedeliche dimensioni di electronica. (altro…)
(Osmose Productions) Tre album in tre anni e tutti di ottima fattura: “Allégeance” nel 2021, QUI recensito, “Par Le Feu” dello scorso anno e QUI recensito. “Irrévérence” a questo punto segue il solco tracciato dai suoi predecessori, ovvero riff poderosi ma tanto epici, ritmiche distruttive, ossessive e marziali. Vi è in “Irrévérence” una grandiosa (altro…)
(Moribund Records) Terzo album per Triskelyon, progetto nato in Canada dalla mente del chitarrista dei Category VI Geoff Waye, il quale, esattamente come fatto nel precedente lavoro “Artificial Insanity” (recensione qui), si è avvalso di una folta schiera di collaboratori tutti provenienti dalla scena canadese, tra i quali l’ex Voivod Eric Forrest e Amanda Kiernan, cantante degli Into Eternity. (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Dai Paesi Bassi debutta questa entità che troneggia nel più remoto regno delle tenebre: finora solo un EP (recensione qui), il quale mise subito in chiaro la devastante e violenta potenza della quale questa band è capace. (altro…)
(HoweSound / Cargo) Presumo che chi abbia dimestichezza con i lavori solisti di quell’artigiano della musica che è Steve Howe, il chitarrista degli Yes e a suo tempo degli Asia, sappia già cosa aspettarsi da un suo nuovo album. Nei suoi lavori solisti infatti Howe ci ha abituati a un insieme di atmosfere, melodie e dimensioni sonore, nelle quali la chitarra (altro…)
(autoproduzione) Sei anni dopo l’album “Shades”, i Flashback Of Anger ne pubblicano uno nuovo. Alessio Gori, l’unico nella band a essere presente dagli esordi, è riuscito a tenere con sé la stessa formazione del precedente album, QUI recensito, a dimostrazione del fatto che oggi i Flashback Of Anger sono musicisti affiatati e coesi. La band (altro…)
(Svart Records) È il quinto album per i doom rockers danesi Demon Head, il quinto disco in oltre un decennio attività che li ha visti passare da un hard rock di matrice anni ’70, verso un metal classico teatrale di stampo doom/goth, ricco di oscurità, di drammaticità, di melodia e progressioni tutt’altro che prevedibili. (altro…)
(Steamhammer / SPV) Lars Rettkowitz dei Freedom Call ha instradato al meglio la band di Stephan Dietrich, ex Alpha Tiger e Satin Black. I Turbokill sono al secondo album ma la loro notorietà cresce non solo in patria, la Germania, bensì nella scena metal europea. I Turbokill sono una vispa heavy metal band, con qualche concessione al (altro…)
(Massacre Records) Quattro pezzi dei quali due sono delle cover, uno è dal vivo e un quarto è un inedito. Ecco l’istantanea del nuovo EP “Intuition” pubblicato dai Jaded Heart. Band che vede il solo bassista Michael Müller a essere l’elemento della formazione d’origine, datata 1990. L’hard & heavy band tedesca pensa proprio alla canzone inedita (altro…)
(Nadir Music) Quattordici sono i pezzi presenti nel nuovo e dunque doppio album dei Stormwolf, dei quali otto inediti e sei cover. I liguri hanno già pubblicato “Swordwind” e “Howling Wrath”, rispettivamente QUI e QUI recensiti. La band heavy metal con alla voce Irene Manca, si distingue con “Lepanto1571”, circa otto minuti e mezzo nei quali ci (altro…)
(Metal Blade Records) I The Black Dahlia Murder sono una band che con il tempo ha carburato in meglio. Eppure agli inizi c’era chi, compreso chi scrive, si entusiasmava ai loro primi lavori, in particolare il debut album “Unhalloweed” e Miasma”, del 2003 e di due anni dopo rispettivamente. La melodic death metal band a stelle e strisce arriva dopo (altro…)