PAGANIZER – “Forest of Shub Niggurath” (EP)
(Xtreem Music) Atteso per il 1° novembre “Flesh Requiem”, il nuovo album che i Paganizer pubblicheranno con la Trascending Obscurity nel mese di settembre, Rogga Johansson e soci presentano anche un EP apripista all’album, ma non esattamente al prossimo bensì a quello che uscirà nel 2025 e proprio con Xtreem Music. Etichetta con (altro…)
(Massacre Records) La lavorazione del secondo album dei Mordkaul si sviluppa tra il 2022 e l’anno seguente, registrandolo in due posti diversi e il tutto poi stato maneggiato con cura attraverso mixaggio e masterizzazione, da Dan Swanö. “Feed The Machine” assume così la sua forma finale, cioè una celebrazione del tipico swedish death metal 

(Autoproduzione) Giungono al quinto album i thrashers Mindwars, ora diventati un trio dopo l’uscita dalla formazione di Danny Pizzi, l’unico a vivere in Italia con il resto della band ubicato negli Stati Uniti, cosa che rendeva difficile pianificare i vari impegni, in primis le date dal vivo.
(Antiq) Come se del black metal fosse suonato all’interno di una tempesta di neve. Viene alla mente questa immagine ascoltando il debutto di Tour D’Ivoire, perché il suono arriva compresso e offuscato, come certe tipiche registrazioni del black metal manifestato in maniera ruvida e volutamente approssimativa, dozzinale a volte impropria. Con un 
(Avantgarde Music) Juuso Peltola, musicista finlandese già in azione con Old Sorcery, Warmoon Lord e altri, si cimenta come Oneironaut per creare mondi sonori sconosciuti, attraverso un largo uso di sintetizzatori datati. Un’esperienza sonora non dissimile da certe cose udite dai tedeschi negli anni del krautrock, ovvero la kosmische musik. Tutto ciò
(Magnetic Eye Record) È tempo di anniversari! Dieci anni esatti dalla pubblicazione per mano della Magnetic Eye, del debutto dei doomsters inglesi Elephant Tree, intitolato “Theia”.
(Chaos Records) Maurice de Jong, noto per essere il pilota del progetto Gnaw Their Tongues e di qualche altra incarnazione, si cimenta ora con questo nuovo progetto – il cui nome vuol dire ‘fossa comune’ in olandese – che vuole mettere in scena qualcosa che leghi insieme il black metal con l’industrial. “The/Deholyfied” presenta chitarre affilatissime, distorte in maniera rumorosa e con basi ritmiche
(NoEvDia / The Ajna Offensive) Una band coinvolgente in giro ormai da venti anni e ancora capace di mischiare più atteggiamenti musicali conferendovi però quel tipico sound proprio, immediatamente riconoscibile. Per quanto oscuro e duro, frenetico e teso, quello del combo di Grenoble è una miscellanea di intenti sonori che ubbidiscono 
(Hammerheart Records) Mat Davies, chitarrista, e Elizabeth Blackwell, cantante e bassista, sono gli abili autori di “Evil Remains”, nel quale si intrecciano riff di chitarra, colpi di basso, ritmi robusti volti a erigere un connubio tra heavy e doom metal. “Evil Remains” è il sesto album per i Castle a sei anni del precedente e con esso si ripresentano in 
(code666) Ben sei anni di silenzio per il duo brasiliano, composto da Luiz Felipe Netto e Igor Meira, il quale torna dunque con il terzo album che come il precedente vede l’insegna della nostrana code666. Piah Mater sono stati una soluzione prog death metal dalle movenze ben calibrate, nel 2024 però portano sé stessi a un livello senza troppe
(Napalm Records) Tra i grandi a tracciare il solco del post rock da poco oltre vent’anni però con un suonare spesso algido. Grandi melodie, architetture scorrevoli con fasi che si tuffano in successive con delicatezza ma attraverso dinamismo. Sempre con una sistematicità levigata, curata ma straniante, un po’ fredda insomma. Non banali, rigorosamente 
(Reigning Phoenix Music) Henri Sattler porta ancora avanti con orgoglio il vessillo God Dethroned, riuscendo a trasporre in questa anima contemporanea della band un po’ di tracce del tipico stile sonoro di questa formazione nata in Olanda diversi anni orsono. Alfieri del death metal negli anni ’90, il loro stile ha tracciato sonorità nere e 



(Peaceville Records) Anno MMXXIV. E in questo malsano decennio ci sono ancora entità oscure, deviate, devote all’innominabile… che osano esordire, far capolino, debuttare.
(Mighty Music) È sempre un piacere ascoltare i Blitzkrieg, paladini della NWOBHM che hanno intrapreso la propria carriera in quella fase embrionale del 1979 a Leicester. Sono tra i grandi dell’epoca nella quale l’heavy metal britannico è esploso inesorabilmente sconvolgendo la mente di milioni di seguaci. Tra questi compaiono anche dei ragazzi di San
(Agonia Records) Il primo album in diciotto anni di carriera per la death metal band svedese capitanata da Martin Schulman, anche dei Centinex, e Ronnie Bergerstål, il quale ha avuto anche esperienze con i Grave, Centinex e altri. Loro gli elementi più anziani del gruppo, con il batterista Bergerstål che per cinque anni ha lasciato il gruppo. 
(Debemur Morti Productions) I californiani Other World hanno impiegato nove anni per pubblicare un secondo album, il quale raccoglie cinque composizioni che sommate non arrivano a quaranta minuti di durata totale. Votati al black metal ma in una chiave contemporanea, il sound del mastermind Christopher Garcia e soci presenta una 


(Blues Funeral Recordings) I Mammoth Volume toccano certe vette con “Raised Up By Witches” e attraverso un’iniezione di personalismo nella musica. Seppure con un tocco stoner e grunge, avvertibile nell’opener “The Battle Of Lightwedge”, i Mammoth Volume si pongono in “Raised Up By Witches” con quel clima settantiano che abbraccia
(Stickman Records / Blues Funeral Recordings) Nick DiSalvo è un membro degli Elder e Delving è un modo per uscire da certi schemi, continuando a esplorare spingendosi verso altri orizzonti musicali. In Delving vige un clima prog-rock nel quale si rintracciano certamente elementi di pischdelia, ambient ed elettronica di taglio sempre rock. Un
(Metal Blade Records / Blacklight Media Records) Una scarica di black-thrash-speed metal “Slave to the Scythe”, secondo full length in studio dei Demiser, i quali sembra abbiano profuso tutto il loro impegno per questo lavoro. Buona la produzione, stilisticamente bilanciato questo black metal per niente raw e ampiamente manipolato 
(Nuclear Blast Records) La voce degli Epica pubblica il suo primo album solista e lo fa con quel geniaccio di Arjen Lucassen (Ayreon). Per quanto si debba lodare questa artista per la sua celestiale voce e contemporaneamente riconoscere le capacità di Lucassen, sospettare che “Vermillion” possa essere un connubio di stile tra Epica e Ayreon, è