(SPV/Steamhammer) I fratelli Carmine e Vinny Appice sono universalmente noti come due dei più grandi batteristi della scena heavy metal: il primo, ormai settantenne, ha lavorato con Vanilla Fudge, Rod Stewart e Ozzy Osbourne; Vinny, fresco sessantenne, è invece stato il drummer di Dio, degli Heaven & Hell e di due storici dischi dei Black Sabbath, “Mob Rules” e “Dehumanizer”. Per la prima volta in queste lunghissime carriere i due uniscono le forze, e compongono tredici brani di hard’n’heavy abbastanza tradizionale, coinvolgendo numerosissimi ospiti che vanno da Craig Goldy (ex-Dio) a Joel Hoekstra dei Whitesnake, passando per Robin McAuley, cantante del Michael Schenker Group, e Phil Soussan, bassista negli anni ’80 ancora per Ozzy; per due brani Carmine si esibisce anche come vocalist. La titletrack, che apre il platter, alterna una strofa dal taglio moderno a un ritornello da heavy metal rock classico e grintoso; naturalmente il centro del brano, anziché contenere un solo di chitarra, ne ha uno di batteria! “Monsters and Heroes” è un evidente tributo a Dio, nel testocome nelle musiche, mentre “Danger” ha quel brio da metal fine anni ’80 molto godibile. “Drum Wars” è, naturalmente, un up-tempo attraversato da un duello con due batterie; in “Bros in Drums” i nostri raccontano poi, scherzosamente, la propria storia musicale. Ottima “Killing Floor”, con il suo feeling bluesy e la grande prova vocale di Chas West – non è il solo brano blueseggiante della scaletta, abbiamo anche la sporca “Suddenly”. Ancora ispirata alle tonalità del Dio solista “Future Past”, mentre la conclusiva “Sabbath Mash” è, come è facile intuire dal titolo, un mix di riff e passaggi celeberrimi della band di Birmingham. È certamente difficile replicare le atmosfere del classic meta fine anni ’80, ma chi poteva riuscirci se non due protagonisti dell’epoca? Genuino e niente affatto lezioso, “Sinister” conquisterà anche i nostalgici più esigenti… e non dispiacerà alle nuove generazioni.

(René Urkus) Voto: 8/10