(Godz Ov War) La Polonia si riconferma terra particolarmente fertile quando si parla di giovani band dedite al black metal più cupo ed esoterico. Gli Angrrsth si inseriscono a pieno titolo tra queste con il loro primo EP “Znikąd”, lavoro tanto breve quanto colmo di idee e talento. Se i connazionali Mgla sono certamente da riconoscere come influenza primaria del quartetto di Toruń, la loro proposta stupisce per personalità e conoscenza della materia trattata. In meno di trenta minuti di musica riescono infatti a confezionare una proposta che gli permette di brillare tra le numerose uscite del genere, anche ad opera di gruppi ben più blasonati. L’album si apre con “Krew I Trans” il cui cupo arpeggio iniziale lascia in breve spazio ad una scarica di ferale black metal. Il brano, per me apice dell’intero disco, risulta sfaccettato e profondo grazie ad una riuscita alternanza tra sezioni in blast-beat e parentesi più atmosferiche e cadenzate, come nella migliore tradizione di casa Behemoth. Ottimo il lavoro alla batteria di Simon che dona dinamicità e spessore al tutto, aiutato in questo da riff di chitarra serrati e malvagi ma anche, se mi passate il termine, abbastanza ‘catchy’ da carpire l’attenzione dell’ascoltatore. La successiva “I Kopyt Słyszę Stuk” è più diretta, a tratti quasi dal sapore black’n’roll, ma riesce a conservare intatto il mordente e l’attitudine ‘in-your-face’ emersi in precedenza. In “Upadeem” a spiccare è soprattutto il lavoro svolto dietro al microfono da Hermann; la voce in scream è alternata, o sovrapposta, ad un cantato pulito dai toni profondi ed evocativi che evidenziano l’epicità del brano. Più canonica nella composizione “Siarka I Kwas”, episodio comunque godibile ma nel quale i richiami agli stilemi cardine del genere sono tangibili. A “Nad Geown Sznur”, canzone presente esclusivamente nell’edizione fisica dell’album e che incarna le varie sfaccettature degli Angrrsth, è poi affidato il compito di portare a termine il rituale. Debutto degno di nota quello del gruppo polacco e che lascia il forte desiderio di vederli impegnati con un album dal minutaggio più corposo. Caldamente consigliato a chi, del black metal, ama sia la ferocia che la capacità di sorprendere, “Znikąd” entra agilmente nella mia lista delle migliori uscite della seconda metà di questo 2018.

(Davide Galli) Voto: 8/10