copmerkabah(Maple Metal) Band interessante, i canadesi Merkabah: a prima vista sembrano la ‘classica female fronted band’, ma ad ascoltare bene il loro terzo disco, “Ubiquity”, ci si rende conto che il sound è denso di spunti eterogenei e piccole finezze. “Mythomania”, la opener, presenta un gothic molto solido e maturo, che vanta addirittura qualche passaggio tendente al prog. Lo stesso discorso vale per il singolo “Red Letter Days”, in cui la splendida singer Jacinthe Poulin può sfoggiare il proprio stile vibrante, del tutto opposto a quello operistico di molte colleghe. “Brothers from the Seed of Cain” è un pezzo in crescendo che ha addirittura un mood settantiano, con ottimi inserti di keys; molto indovinati anche i passaggi orchestrali di “Deadly Prophets of the printed Page”. La power ballad “Agartha” ci avvolge con i suoi toni soffusi, vagamente orientaleggianti; del tutto inaspettatamente, la titletrack è uno strumentale di dodici minuti che tende al neoclassico in molti passaggi. Un outsider che non mi sarei mai aspettato, né per provenienza geografica, né per la confezione, che farebbe al massimo pensare a dei Nightwish un po’ più esotici. No, i Merkabah ne hanno, invece, di personalità!

(René Urkus) Voto: 7,5/10