copignotuse(Autoproduzione) Questa band ungherese, formatasi nel 2009 e dopo parecchi e forse troppi cambi di line-up, presenta il suo primo EP autoprodotto alla fine del 2014. Sono stati senza dubbio cinque anni difficili ma, dopo vari avvicendamenti e posti vacanti, sembra che finalmente gli ungheresi abbiano trovato una formazione stabile e definitiva. Il disco che ci presentano è interessante, composto da un preludio melodico strumentale, che anticipa l’arrivo di “Solid Silver”, a mio parere il brano migliore. Emergono bene basso e chitarre, il cantato troppo riverberato ma trattandosi di un’ autoproduzione non si può essere troppo esigenti. Il secondo ed il terzo brano, “Extinction” e “Digital Deception”, sono simili e diversi tra loro allo stesso tempo. Uno ricorda il death dei bei vecchi tempi, At The Gates, Death, eccetera, l’altro invece qualcosa di un po’ più moderno, Soilwork forse, ed entrambi non sono male in materia di tecnica e scorrevolezza. Nell’ultimo brano, “Writer’s Words”, emergono forse maggiormente gli aspetti prog che nei precedenti erano riassumibili a qualche stacco sincopato e qualche suono synth che spuntava qua e la. Nel complesso, come detto, una band che ha enormi potenziali (il chitarrista solista è a dir poco eccezionale), anche se non emerge a sufficienza l’aspetto progressive; mi auguro che riescano a mantenere stabile questa formazione promettente perché ogni singolo elemento è davvero valido. Ciò che manca a mio parere a questo prodotto è una migliore qualità nel mixaggio, registrazione e post produzione più saturata che faccia distinguere maggiormente le sezioni ritmiche, rimuovere effetti di eco e riverbero dal cantato (che personalmente ho sempre trovato fastidiosi) e per il resto, con un po’ di impegno e fortuna, la band ha il potenziale per affermarsi.

(Devis Cortese) Voto: 6,5/10