copkatana(Listenable Records) Che forza i Katana! Gli svedesi piazzano un terzo album fresco e vincente, vero piacere per l’ascoltatore affezionato alle sonorità anni ’80, ma non purista fino al midollo. E forse proprio questo è il segreto per sfondare: reinterpretare intelligentemente la lezione del passato, ma essere capaci anche di rinnovarla e farla propria senza ripeterla pedissequamente… Un sound corposo e ritmato, che mi ha ricordato gli ottimi giapponesi Blaze, anima l’iniziale “Shaman Queen”, che sembra fondere ritmiche NWOBHM e un ritornello solare, quasi da power metal. “Yakuza” ha un feeling più anni ’80, con i cori urlati in faccia all’ascoltatore in modo ‘ignorante’, mentre l’inno “Nuclear War” mi ha addirittura ricordato la tedesca solidità dei Wizard: insomma, un bel ventaglio di influenze che genera un insieme molto fruibile. Muscolare, ma con una curiosa nota alla Gamma Ray, “Kingdom never came”; incalzante anche “The Mark of the Beast”, che illude partendo in acustico. Solo alla fine della scaletta i nostri piazzano una ballatona piena di pathos e dai toni più anni ’90, “In the Shadows”. Promossi a pieni voti anche per una copertina così pacchiana che merita gli applausi.

(René Urkus) Voto: 8/10