copsuidakra3(AFM Records) Singolare la parabola dei tedeschi Suidakra, che da ormai venti anni imperversano con il loro death celtic metal: mentre la maggior parte delle band abbandonano il fantasy e si dedicano a temi storici, loro che hanno sempre presentato concept medievali per una volta si dedicano a una storia fittizia, basata sui disegni del loro copertinista di lunga data Kris Verwimp. Non si spaventino i puristi: il risultato è perfettamente in linea con la direzione presa con “Eternal Defiance” (QUI), e dunque il platter è diretto, potente e a tratti anche melodico, ma senza svendersi. Ritmo marziale e un inatteso ritornello in clean per “The Serpent within”, pagana e quadrata l’ottima “The Hunter’s Horde”, in cui gli elementi folk sono sempre al servizio del metal e mai viceversa. La bella voce di Tina interviene sulla serrata “Undaunted”, brano che ricorda molto gli Eluveitie della seconda fase; il momento di maggiore epos si raggiunge probabilmente con l’intensa “Lion of Darcania”, dove compaiono cori in sottofondo molto evocativi e un vago tocco da soundtrack. Folk battle metal purissimo per “Pictish Pride”, altro highlight del disco; è ancora guerra con la feroce “Road to Ruins”, mentre la ballad acustica “Braving the End” presenta una bellissima alternanza fra la voce di Tina e quella profonda, in clean, del bassista Tim. Il recente gusto dei nostri per le atmosfere da soundtrack emerge spesso in “One against the Tide”, mentre come finale abbiamo il fiero e nostalgico strumentale “Cimbric Requiem”. Un altro centro per una band che sembra vivere una seconda giovinezza e assapora, almeno nel Centro Europa, un po’ del successo che merita.

(René Urkus) Voto: 8/10