cophumanfortress2(AFM) Avevo salutato con entusiasmo il ritorno degli Human Fortress (tre anni fa, con “Raided Land”) e ascolto volentieri, oggi, questo “Thieves of the Night”, il quinto capitolo della loro discografia. Il quale mi sembra convincente, ben fatto, allegro, relativamente vintage… e quindi pronto a essere osannato da tutti quelli che amano il power metal… e demolito senza pietà da tutti quelli che lo odiano! Solare “Amberstow”, perfettamente in linea con le produzioni più vecchie – dunque con un vago sentore medievale nel sound e bei ritornelli ariosi; energica in massimo grado “Rise or fall”, battuta soltanto dalla bella titletrack, forte di un altro refrain vincente. Godibili movenze mediorientali in “Thrice blessed”, poi “Just a Gaze” ha ancora quelle melodie aperte che sanno di primi Sonata Arctica e certamente anche di Stratovarius. Potenza, ma anche un certo tocco adulto e meditato nella bella “Dungeons of Doom”; i sette minuti di “Gift of Prophecy”, forse il brano migliore dell’intera scaletta, riverberano di NWOBHM e tonalità più dure, vicine a quelle dei danesi Iron Fire. Io promuovo a pieni voti anche la vibrante prestazione vocale di Gus Monsanto, e sponsorizzo questo disco per tutti i nostalgici del medieval power che fu.

(René Urkus) Voto: 7,5/10