(Autoproduzione) Pagan metal da Melbourne, Australia?!? Beh, in fondo perché no: onore anzi per l’originalità agli Ardduc, che sono tra l’altro una one-man-band (Ash Ardduc, che su Facebook si dichiara nientemeno che ‘Heathen, Musician, Horticulturalist/Arboriculturalist, Weight-Lifter, Martial Art-er, Home-Brewer’, si occupa di ogni cosa). “Othila” è in certi passaggi un po’ caotico, ma la sua aura esotica lo rende accattivante… “Ancient Ones” dispiega un folk carico, possente, a tratti alla Finntroll, a tratti invece più legato a stilemi classici, con i riffoni dei King of Asgard. Più arcigna e legata al black “Riddari Drafke”, che si conclude con un dissonante e imprevisto assolo di batteria; occasionalmente dissonante pure “Antlers”, folk rituale per l’ondeggiante “Cyclic Daze”. L’assolo della pacata “Med Krov Og Maucht” ha addirittura qualcosa del rock lisergico metà anni ’70, mentre non poteva mancare in scaletta un brano ‘da birreria’ come la rumorosa “Raise Your Brew”. Una curiosa escursione in territori pagan dal territorio meno pagan che possiate immaginarvi!