(Season of Mist Underground Activists) È il secondo album per Roman V e i suoi accoliti, cioè Dina V, voce e moglie di Roman, Ignat P, chitarra e basso, e Alexander P, batterista. Roman è autore, voce, scrive i testi, decide il da farsi. Il primo album “Vi Overlevde”, del 2019 QUI recensito , viene dunque seguito da “Den Tapte Krigen” cioè ‘la guerra persa’ che basa molto di sé stesso sul black metal principalmente però con derivazioni post black metal, atmospheric e avantgarde nonché neo-folk. “Du Lovet Meg” e la seguente “Kongen” che aprono di fatto “Den Tapte Krigen”, sono tra i pezzi più brillanti e dove appunto dal sostrato black metal, emergono elementi meno estremi, modulati, ben più avanti che del mero estremismo e percorsi da melodie. Il canovaccio è questo e con punte di puro black metal, come la title track che segue la coppia iniziale, oppure “Kjære barn”, da esso poi però emerge quel lato di afflizione e tutto sommato intimista. Un lato introverso emerge lungo il corso della musica che tenta di staccarsi dalla prevedibilità del black metal, dandosi spunti e costruzioni che spesso non hanno nulla a che fare con la fiamma nera. Magari solo nelle atmosfere o nell’umore. La conclusione di “Den Tapte Krigen” è affidata a “Himmelen er Utilgjengelig”, tra i due pezzi più lunghi dell’album, oltre sei minuti e mezzo, nei quali black metal, dark e post black metal si intrecciano per un flusso melodico decadentista. Una buona metà dei pezzi di “Den Tapte Krigen” non hanno delle strutture fisse e ci si perderebbe se non fosse per le melodie che si susseguono costantemente. Roman proviene dalla Siberia, è lì che ha iniziato con Bizarrekult, poi la Norvegia come seconda casa e infatti i titoli dei brani, come per il precedente album, sono in norvegese nonostante dei pezzi usino anche il russo nei testi. Roman descrive il disco come «una testimonianza della sopravvivenza attraverso una crisi personale» e osserva che è «pieno di riflessioni sull’infanzia, la famiglia e le relazioni sociali». Come per il precedente album, anche questo sfoggia una copertina unica, realizzata con stile da Ivan Gladkikh.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10