(AFM) Quarto album per i power/dark metallers canadesi Borealis, per i quali MetalHead ha già recensito tutto il back catalogue (la ristampa del debut “World of Silence”, lo scialbo “Fall from Grace” e il più recente “Purgatory”, del 2015). Che posso dirvi, a me continua a sembrare che a questa pur meritevole band dell’Ontario manchi qualcosa: “The Offering”, concept dedicato ai film horror, è certamente meglio di ciò che l’ha preceduto, ma manca sempre quel ‘quid’ che renda questa proposta musicale davvero interessante. I canadesi scelgono di iniziare con “The Fire between us”, che non spara subito tutta la potenza al massimo grado, ma costituisce un ingresso mediato nelle atmosfere del disco. Molto melodica “Sign of no Return”, mentre punta su grinta e durezza “River”, davvero vicina, però, a quanto propongono gli Everegrey. Tastiere imponenti per “The second Son”, mentre “The Devil’s Hand” è costruita in crescendo, con netto contrasto fra la prima e la seconda parte della canzone. In “Scarlet Angel” partecipa la cantante Sarah Dee, che aggiunge un tocco in più con la sua voce angelica; sfodera una buona prestazione vocale il leader Matt Marinelli nella tirata “The Awakening”. Si chiude con i nove minuti di “The Ghosts of Innocence”, che pompano il sound arrivando a passaggi cinematografici, con un buon uso del pianoforte. La proposta dei Borealis resta abbastanza standard, ma stavolta mi sembra che il songwriting sia di qualità superiore.

(René Urkus) Voto: 7/10