copgloryhammer2(Napalm Records) Per chi, come il sottoscritto, ha iniziato ad ascoltare heavy metal quando spadroneggiava l’europower di Gamma Ray, Helloween, Stratovarius, Rhapsody, Sonata Arctica e compagnia doppiocassata, i Gloryhammer sono la manna nel deserto. In un’epoca dove tutti mescolano, incupiscono, estremizzano, gli scozzesi guidati da Christopher Bowes degli Alestorm mantengono tutto pacchiano, squillante, diretto e veloce: e soprattutto non si prendono troppo sul serio, dato che il loro secondo disco è un curioso mix fantascientifico ambientato nel lontano futuro del 1992… Dopo l’ironica intro, “Rise of the Chaos Wizards” mescola un po’ del vecchio Turilli con i Powerwolf: il risultato è dirompente, molto su di giri e a tratti proprio scatenato! “Legend of the astral Hammer” ha un ritornello così epico che per quasi tutto il brano prevale la serietà… cosa impossibile per “The Hollywood Hootsman” (soprattutto per chi ne intenda il testo). Completamente folle “Universe on Fire”: praticamente un brano pop/dance anni ’80 riarrangiato in chiave sci-fi power metal… lo amerete (o odierete) per sempre al primo ascolto. Altro refrain da applausi con “Heroes (of Dundee)”; non poteva mancare la suite, “Apocalypse 1992”, che sfiora i dieci minuti fra passaggi maestosi ed altri che sembrano usciti da un videogioco fine anni ’80. “Tales from the Kingdom of Fife” (QUI recensito) era già ottimo, forse “Space 1992” è ancora meglio.

(René Urkus) Voto: 8/10