(Subsound Records) La musica, nel caso di questo album, diventa atmosfera e sensazione sotto forma di matematica. “Feral” è un lavoro totalmente strumentale. È ispirato e in grado di comunicare un’atmosfera, un clima, un qualcosa… C’è uno spazio di sensazioni che gravita intorno a questo fascio di suoni, di ritmi, di espressioni musicali che prendono a prestito i principi del mathcore, noise, perfino della fusion e non da meno della sperimentazione. Il duo formato da Michele Malaguti alla chitarra e Alberto Balboni alla batteria, crea l’unisono di riff portanti, amministrati dalla chitarra, rinforzati dal drumming, oppure linee ritmiche principali, accompagnate e sostenute appunto dalla sei corde. Nadsat diventa una cooperazione elastica tra i musicisti che danno vita a fasi musicali dinamiche, scorrevoli, con motivetti aggraziati come in “Golem” o “Vostok”, oppure contorti e ipnotici come alcune sfuriate alla Primus, tipo “Corium”. Un flusso sonoro che porta all’ascoltatore ritmo, trame dure o articolate e una calcolata e serrata prosecuzione di quanto già udito in “Crudo”, QUI recensito.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10