(AFM Records) A ben sei anni da “Distanti s the Sun” (ma in mezzo c’è stata la ristampa del secondo album “Tangled in Dream”) tornano sul mercato i Vanishing Point: ancora significativi cambi di line-up (cambia la sezione ritmica) per la band australiana, che offre sempre un songwriting ricercato. La opener “Dead Elysium” è forse subito la cosa migliore del disco: un power/prog serrato, dal piglio drammatico e a tratti solenne… peccato che poi i nostri non si terranno sempre su queste coordinate, e sceglieranno spesso un più standardizzato melodic metal, che non demerita ma neanche esalta. Luminosa “Count your Days”, con un refrain ai confini dell’hard rock, “Salvus” punta invece tutto su una melodia radiofonica. Si torna al power/prog con i sette minuti di “Free”, brano variegato che funziona soprattutto nella seconda parte, con il break pianistico e poi la progressione di cori; tanto che si pensa ai migliori Masterplan. “The Healing” può richiamare invece i Mob Rules, mentre la conclusiva “The Ocean” ha un sound più epico e roboante, che chiude il disco come era iniziato (bene). La concessione a qualcosa di più ‘commerciale’ (ovviamente fra virgolette) non ha snaturato la band, ma ha forse reso “Dead Elysium” meno originale e prezioso di quanto non fossero i dischi che lo hanno preceduto.

(René Urkus) Voto: 7/10