(Massacre Records) I Wolfpakk o piacciono o non piacciono. C’è poco da fare. La loro storia è stata da noi scandita a suon di voti altalenanti (7,5 per l’ultimo“Wolves Reign”, QUI, 7 per il debutto omonimo, QUI, poco più di 6 per il secondo album, QUI, ed un bel 9 per “Rise of the Animal” di cinque anni fa, QUI). I vari voti non seguono però una incostante qualità della produzione della band e nemmeno momenti più o meno ricettivi di chi scrive! No, ogni giudizio è personale… perché i Wolfpakk sono personali… cambia il writer ed ecco che cambia l’opinione. Come detto, o si amano, o si odiano! Tuttavia la band di Mark Sweeney (ex Crystal Ball) e Michael Voss (ex Michael Schenker’s Temple of Rock e Bonfire) è inarrestabile, scatenata, convinta e decisa, sempre impegnata a sfornare album epici uno dopo l’altro, ripieni di ospiti di altissimo livello, facendo quasi concorrenza a realtà quali Avantasia o Ayreon! Il nuovo “Nature Strikes Back”, infatti, vanta ben trentadue ospiti! TRENTADUE MUSICISTI da coordinare, da inserire in melodie vocali, riff di chitarra, divagazioni di tastiera e tendenze epiche o gloriose di ogni sorta. Con una lista di ospiti simile, l’album è ancora una volta un monumento al rock e al metal, un banchetto per gli dei dell’heavy più classico e gustoso! Sweeney e Voss sono riusciti a coinvolgere e coordinare cantanti quali Michael Sweet (Stryper), Yannis Papadopoulos (Beast In Black), Mats Levén. Chitarristi quali Bruce Kulick (ex-Kiss), Vinnie Moore (UFO) ed il grande Jeff Waters. Tastieristi come Corvin Bahn (Uli Jon Roth) e batteristi mitici, quali Mikkey Dee (Motörhead, Scorpions), Anders Johannson (Manowar, ex-Hammerfall, ex-Stratovarius e pure ex-Malmsteen!). I brani sono dannatamente catchy, tirati, coinvolgenti. Stupendo Sweet sulla title track sparata in apertura, un brano con Mikkey Dee che pesta duro. Sulla gloriosa “The Legend” c’è Johannson che picchia, mentre Voss e Sweeney si alternano ad un aggressivo Papadopoulus. Metal classico e tagliente con “Beyond This Side” con Carl Sentance dei Nazareth, mentre si rivela un piccolo capolavoro “Land Of Wolves”: un brano sensuale e tuonante allo stesso tempo, dove l’ugola di Levén fa la differenza, alzando il tiro e donando un’extra dose di gloria, mentre alle chitarre lavora di fino Mr. Kulick. Metal che incontra molto synth con “Under Surveillance”, power metal d’annata su “Restore Your Soul”. Minacciosa e provocante “Lone Ranger”, diretta e schietta “One Day” (molto in linea con lo stile di Axel Rudi Pell). Jeff Waters lo troviamo su “Revolution” con Bech (Gamma Ray) che canta con i due geni della band. Ballad struggente e fantasiosa “A Mystery”, dove emerge una favolosa Jasmin Schmid (Jazzmin), mentre la conclusiva “Lovers Roulette” è rocambolesca, scatenata e liberatoria. Metal senza limiti, metal in chiave artistica. L’accoppiata Sweeney & Voss ha messo a segno un altro colpo, un altro centro, regalando alla storia dell’heavy metal quasi un’ora di musica pregiata, curata, possente e ricca di fantasiosi dettagli!

(Luca Zakk) Voto: 9/10

Lista completa degli ospiti:

Voce: Michael Sweet (Stryper), Yannis Papadopoulos (Beast In Black), Carl Sentence (Nazareth), Mats Levén (ex-Candlemass, ex-Malmsteen), Perry McCarty (ex-Warrior), Oliver Fehr (ex-Transit), Michael Bormann (Jaded Heart), Fernando Garcia (ex-Victory), Frank Beck (Gamma Ray), Jasmin Schmid (Jazzmin), Ronnie Romero (Rainbow, CoreLeoni), Nick Holleman (ex-Vicious Rumors), Jean-Marc Viller (Callaway)

Basso: Karl Johannson, Peter Fargo Knorn (Victory), Anders “LA” Rönnblom (Killer Bee), Uwe Köhler (ex- Bonfire)

Chitarre: Joey Tafolla (Jag Panzer), Nino Laurenne (Thunderstone), Bruce Kulick (ex-Kiss), Vinnie Moore (UFO), Thom Blunier (Shakra), Craig Goldy (ex-Dio), Jeff Waters (Annihilator)

Tastiere: Corvin Bahn (Uli Jon Roth, Peter Pankas Jane), Tom Graber (ex-Crystal Ball, Felskinn)

Batteria: Mikkey Dee (Motörhead, Scorpions), Anders Johannson (Manowar, ex-Hammerfall) André Hilgers (ex-Rage), Mark Cross (ex-Helloween), Markus Kullmann (Voodoo Circle, Glenn Hughes), Gereon Homann (Eat The Gun)