AZATHOTH CIRCLE – “The Replacement”
(Another Side Records) Da Kiev in Ucraina ci arriva il secondo, gustoso ep degli Azathoth Circle, female fronted band che fa della varietà sonora la propria carta vincente. Tre i brani di questo prodotto che esce, purtroppo (almeno per quel che mi riguarda) solo in digitale. “Attack over again” ha un piglio (altro…)
(Memorial Records) Altra proposta interessante della Memorial Records, etichetta che offre continuamente cose di qualità. Gli standard sono sempre alti. Gli Atoj sono un insieme di post metal-hardcore con momenti mathcore, ovvero una band post metal che gioca
(Mighty Music) Nel debut dei danesi Annominus c’è un po’ di tutto, quindi i puristi stiano decisamente alla larga: i nostri offrono all’ascoltatore un cocktail di melodic metal ruvido, un po’ di groove a stelle e strisce, sprazzi di power tedesco e addirittura qualche sonorità grunge o post grunge
(Xtreem Music) Sorprendente debutto per gli Iraniani Azooma, attivi dal 2004, inizialmente come cover band di Metallica, Death, Iced Earth. Ben presto il combo decide di scrivere canzoni proprie, orientandosi verso un death metal piuttosto brutale ed iper tecnico, con molte parti soliste dal sapore
(High Roller Records) Trentaquattro minuti di heavy/speed metal come nel 1984: fine della recensione. Gli svedesi Air Raid conoscono bene il loro target di pubblico e lo servono alla perfezione: chi ama gli Enforcer, gli Striker, gli Steelwing, i RAM e la relativa compagnia scandinava può comprare a occhi chiusi questo album,
(Autoproduzione) Dal Missouri mi arriva inaspettatamente uno di quegli album power metal sinfonico anni ’90 come piace a me: lo compongono gli Alsatia, formazione all’esordio ma con un sogno per niente modesto, ovvero quello di sfondare non solo in USA, ma anche in Giappone e in Europa!
(Kaotoxin Records) Split cd all’insegna della musica estrema quello proposto dagli Atara e dai Miserable Failure. Le bands, entrambe Francesi, mostrano due modi diversi di intendere il grindcore: i primi si rifanno molto alle sonorità che hanno reso grandi acts come Napalm Death e Terrorizer, con un
(autoprodotto) L’Aleph è forse uno dei primi segni alfabetici dell’umanità, ed è anche un simbolo essenziale ed importante nella cabala, nella religione, nel concetto spirituale dell’umanità e della sua storia. E’ su questo che ruota il nuovo progetto di questo trio Italiano, il quale si orienta su un rock malinconico e riflessivo, un progetto che punta in alto, già pronto per espandersi
(Inverse Records) Una gestazione durata dodici lunghissimi anni. Demo ed EP, decine di concerti… ma solo ora i finlandesi -di Turku- riescono a giungere al debutto; sicuramente una ammirevole determinazione, passata anche per molteplici cambi di line up. Ma “Amal’l” vale l’attesa, vale la perseveranza in quanto è un album breve
(Dead Beat Media) Debutto all’insegna dell’estremismo sonoro, questo “Reclaimed By The Forest” è uno degli album più ostici che mi sia capitato di ascoltare in ambito doom. Questo lavoro è nero come la pece, claustrofobico ed opprimente, e gli unici sentimenti che traspaiono sono tristezza e disperazione. Musicalmente, i Canadesi Algoma sono orientati verso lo
(Nemeton Records) Dallo split dei Draugr, gloriosa band pagan metal abruzzese, nasce il duo Atavicus: Lupus Nemesis e Triumphator si dedicano ancora a cantare gesta eroiche e tradizioni degli antichi popoli italici, ma stavolta lo fanno aumentando in modo esponenziale il tasso di epos nel sound. Ne viene fuori
(Blood Harvest) Ultimamente, come in altri generi musicali, anche nel metal è in atto una fase di revival. Oltre al thrash metal che da qualche tempo è tornato in auge, da un paio di anni a questa parte assistiamo a un ritorno alle origini della musica estrema, come nel caso di “Arcane Malevolence”, primo EP dei Californiani Ascended Dead. Questo lavoro non
(Domestic Genocide) Debutto discografico per gli Auslander, band Statunitense formata da componenti degli street rockers Ten Seconds March e attivi in ambito underground da una ventina d’anni. Il genere proposto dal trio è un punk’n’roll molto melodico dal forte sapore pop, senza per questo risultare ruffiano come, ad esempio i Blink 182, collocandosi a metà
(Punishment 18 Records) Ultimamente il thrash sta vivendo un periodo di grazia un po’ ovunque, Italia compresa. Basti pensare ad acts come Burning Nitrum o Warstorm per capire che il genere gode di ottima salute. Ad ulteriore conferma di ciò, arriva il terzo album degli Ancient Dome, dediti ad un thrash che si rifà a bands come Artillery, Forbidden e Heathen,
(Cruz del Sur Music) Il doom metal è un genere che è letteralmente (ri)esploso in questi ultimi anni; la redazione di MetalHead è invasa da prodotti digitali o fisici che rimbombano della musica del destino, e – inevitabilmente – arrivano tante cose che, pur non demeritando, non spiccano in particolare in un mercato
(Autoproduzione) Terza uscita discografica per i Marsigliesi Acod, band attiva dal 2006 con due full lengths all’attivo. “Another Path” è un EP contenente cinque interessanti pezzi di metal moderno che prende molto dal death melodico di scuola Scandinava e arricchito da sonorità thrashy e qualche spruzzata di
(Ghost Label) Esordio in digitale per i milanesi Athesis (a quanto leggo nelle note promozionali, antico nome del fiume Adige) con questo ep di 3 tracce più intro d’amosfera. I pezzi si rivelano tutti interessanti per motivi diversi. “Hostilia” sferra colpi guerreschi con un power/death veloce e ficcante: chi però cerca
(Doomentia Records) La trenodia è il canto funebre dell’antica poesia greca: cosa potete immaginare di più disperato e atroce di un canto funebre… senza voce? Gli Aphonic Threnody (complimenti per il monicker!) sono un supergruppo di funeral doom con molti partecipanti italiani, che mette insieme membri di
(Spinefarm / Universal) Li vedo ovunque i compact disc degli Amaranthe e questo è il segnale dell’ottimo status raggiunto dalla band svedese. “Massive Addictive” presenta un nuovo sound, ma nonostante il sottoscritto abbia appena digerito il precedente “Nexus” (
(Avantgarde Music) È difficile dimenticare un monicker suggestivo come Arcana Coelestia: avevo dato per dispersa la band sarca dopo “Le mirage de l’idéal”, disco del 2009 che all’epoca mi convinse e appassionò. “Nomas” ne costituisce finalmente il seguito, ritardato lungamente per problemi di line-up:
(The Church Within Records) Onestamente (ma sarà un mio limite personale) non capisco operazioni come questa degli Aeonsgate, progetto doom capitanato da Mats Levén (per chi non lo sapesse, attuale cantante dei Candlemass). Il loro debut “Pentalpha” contiene un solo pezzo di 59 minuti e 52 secondi! Ora, mi chiedo: ma voi ce li avete in una giornata
(Autoproduzione) In una scena folk lombarda sempre più rigogliosa e affollata si inseriscono oggi gli Atlas Pain, che esordiscono sul mercato con un demo autotitolato breve ma incisivo. Dopo la intro d’atmosfera, “Annwn’s Gate” mette insieme il sound folk dei Rhapsody (of Fire) d’annata con suggestioni
(Autoproduzione) Dopo sette anni di silenzio la band francese Art 238 si ripresenta sulla scena con alcuni avvicendamenti all’interno della formazione e con un nuovo EP intitolato “Atavism”. La band propone tre brani, per la durata complessiva di venti minuti circa, che incanalano l’ascoltatore in un ambiente dark e postmoderno, come un fiume in piena tra pezzi death-grind in stile Cryptopsy, con correnti lente e oscure, black, alcuni stacchi
(Underground Symphony) L’infaticabile Maurizio Chiariello, proprietario della Underground Symphony, dà alle stampe per la gioia di tutti i die hard defenders un ricchissimo tribute agli Heavy Load, storica band svedese da considerare senza dubbio fra i padri dell’heavy metal. L’operazione è tanto più meritoria perché,
(Limb Music) I finlandesi Astralion accolgono nelle proprie file due membri degli Olympos Mons, band che certamente gli appassionati del power più melodico e tastierato non hanno mai dimenticato. Anzi, data la somiglianza di certe cose del sound, potremmo quasi dire che ci troviamo di fronte a una prosecuzione
(Autoproduzione) Debutto discografico per i Greci Amken con questo EP contenente quattro brani, per venti minuti di puro thrash metal, magari non proprio originalissimo, ma dannatamente coinvolgente. Quattro pezzi in cui l’ascoltatore viene sollevato per le palle, sbattuto per terra e preso a bastonate da questa band
(Solitude Prod.) Racchiuso fra due rarefatti strumentali basati su pianoforte e tastiere, “Unheard Prayers” è il secondo full-“length” dei russi Amederia, che giunge dopo uno iato piuttosto lungo (sei anni) dal precedente “Sometimes we have Wings”. Siamo di fronte a un disco doom/gothic raffinato e disperato,
(Nuclear War Now! productions) Ristampa del debutto dei Giapponesi Abigail, con questo “Intercourse & Lust” che viene riproposto in versione CD e LP dalla Nuclear War Now! Productions, label che nel 2002 aveva già editato il solo formato LP di quest’album, uscito originariamente nel 1996 per l’etichetta Modern
(Infernö Records) Un monicker che rimanda ai Jaguar e un titolo che rievoca Dio: non ci vuole molto a capire che genere suonino gli Axe crazy, che esordiscono sul mercato internazionale con un mini di quattro tracce. Più nello specifico, i polacchi sembrano rifarsi alla NWOBHM più ruggente
(Napalm Records) Il terzo album degli Alunah, di Birmingham, esce per la prestigiosa Napalm Records: una colata di doom/stoner/rock che solleva fumo a chilometri di distanza! Sei i pezzi in scaletta, nessuno dei quali sotto i sei minuti. La opener “Bricket Wood Coven” unisce un riff 100% Sabbath
(Cyclone Empire) Secondo disco per gli spagnoli Autumnal, che si presentano nelle note biografiche come una vera e propria istituzione del doom spagnolo: onestamente non li conoscevo, ma il loro curriculum è di tutto rispetto. “The End of the third Day” è un disco apprezzabile, ma troppo lungo
(Inverse records) Dopo due singoli finalmente il full length! Ci è voluto un anno, ma Aleksi Susi dei finlandesi 2 Wolves porta il suo progetto di industrial rock al vero debutto discografico. Nove tracce, delle quali sei nuove e tre appartenenti ai precedenti singoli, offrono una mezzora ispirata agli 80s, ai Rammstein, al gothic metal,
(Fuel Records) I torinesi Aevum sono una formazione davvero interessante: sette musicisti capaci di creare un sound accattivante e originale, fra gothic metal, teatro ed opera. Se dovessi tentare di descrivere con qualche paragone la loro musica, credo che citerei anzitutto i napoletani Poemisia, i Theatre of Tragedy
(Whispering Voice Records) I norvegesi Ancestral Legacy sono partiti nel lontano 1995 come formazione black, ma gli anni e i numerosi cambi di formazione hanno mutato molto il sound originario, che oggi mi sembra un incrocio fra l’arte doom/death dei Novembre e la pomposità dei Dimmu Borgir.