KADAVAR – “For the Dead Travel Fast”
(Nuclear Blast Records) I berlinesi riescono a tinteggiare in maniera perfetta le atmosfere del loro doom, sfumandolo con gli ovvi colori dell’hard rock (altro…)
(Nuclear Blast Records) I berlinesi riescono a tinteggiare in maniera perfetta le atmosfere del loro doom, sfumandolo con gli ovvi colori dell’hard rock (altro…)
(Rockshots Records) Fresco hard rock quello non da meno melodico e piuttosto accattivante, quello dei milanesi Kult (altro…)

(Argonauta Records) Dopo quindici anni passati su e giù dai palcoscenici tra vagabondaggi più o meno clandestini in giro per lo spazio, i Keyleth tornano sul pianeta terra. Hanno girovagato con “Space Muffin” (altro…)

(Memento Mori) Finalmente debutto con un full length i deathsters americani Kurnugia, band formata da gente che milita o ha militato in entità bestiali tra le quali Decrepit, Nunslaughter ed Embalmer. Si affacciarono sul mercato con un EP intitolato “Tribulations of the Abyss” (altro…)

(Nuclear Blast Records) Dopo meno di un decennio di attività, un EP e due album, gli americani Khemmis approdarono alla corte della Nuclear Blast, la quale iniziò ad accorgersi che nel mondo delle nuove leve non esiste solo il (altro…)
(Peaceville Records) Non è mai passato così tanto tempo da un album a quello successivo per il gruppo svedese. In mezzo una pausa piuttosto lunga, è vero… e soprattutto un album, “The Fall Of Hearts”, che se da un lato ha dato grande prova (altro…)
(Black Lion Records) Ecco il debutto di una nuova one man band che tuona dalla Svezia! Dietro le quinte Jakob Björnfot (Autumn Death, oltre che session per Devil’s Force e Ghost Ship Octavius), per un album che esce dai rigidi confini di genere: (altro…)
(Rockshots Records) “Cant Del Corlo” è il primo EP acustico dei Kanseil, incentrato sul ciclo delle stagioni alle quali spetta a ciascuna una canzone, più (altro…)

(Bagana / Pirames International) Dall’EP “It Tastes Like Sugar” di quattro anni fa, ne è passata di acqua sotto i ponti. Ed anche gente nella line up delle italiane Killin’ Baudelaire, una line up che nel tempo si è molto aggiornata fino alla (altro…)
(Nuclear Blast Records) Ennesimo live dei Kreator, band che proprio in questo tipo di pubblicazioni ha sempre soddisfatto non solo i propri appassionati ma anche quelli del genere (altro…)
(AOP Records) Il progetto Karg è J.J. di Harakiri For The Sky che cura tutti gli strumenti, ad eccezione della batteria pilotata da Paul Färb. Karg è una dimensione nella quale tutto è post: post (altro…)

(Eclipse Records) Brasiliani, tra il grunge (o post grunge) ed il nu-metal, pesantemente ispirati a Alice in Chains, Korn, Nirvana e Stone Temple Pilots e, perché no, anche ai connazionali Sepultura. Questo loro debutto arriva dopo ben (altro…)
(autoproduzione) Italia trema, i Koza Noztra sono tornati! Il Diacono – Maurizio De Paola, direttore di Rock Hard, tra le tante cose – e gli altri, cioè L’Annunciatrice, Recupero Crediti, i due (altro…)
(Rafchild Records) Li avevo apprezzati due anni fa con “Walk through the Fire”, e volentieri li ritrovo ora con “Space Nights”: i simpatici power metallers Knightmare, del North Carolina, (altro…)
(Goatowarex) In questo split quaranta minuti circa di musica malsana allieteranno le orecchie dei blackster più esigenti. Gli americani Grógaldr si fanno promotori di un black violento dal suono davvero poco comprensibile, più adatto ad una cassetta analogica che (altro…)
(Indie Recordings) Giungono al secondo album gli australiani King, con il loro black metal epico, eroico e guerrafondaio, quasi uno strano incrocio tra Amon Amarth ed Immortal, dove l’energia misteriosa emanata da una foresta si (altro…)
(Eisenwald) A due anni da “Urere” (recensione qui), tornano i tedeschi Krater con un album massacrante, oscuro, dannato e cantato anche in inglese! Il loro black era già particolarmente nefasto, ma risultava ulteriormente incattivito dalle sonorità taglienti della lingua teutonica urlata a squarciagola in growl; con il (altro…)
(Sliptrick Records) Non avrei mai detto che i Kill City Kills fossero russi, per la precisione di San Pietroburgo! La magia della loro musica è riuscita bene, e ci si ritrova subito nelle strade di (altro…)
(Aural Music) Entità concepita dalla vocalist americana Karyn Crisis (ex-Crisis, ex-Ephel Duath) e dal marito, il poli strumentista italiano Davide Tiso (ex-Ephel Duath, attivo con Howling Sycamore e Botanist… questi ultimi freschi di nuovo (altro…)
(Volcano Records) In oltre dieci anni di vita, gli italiani Kani ne hanno combinate tante. “Trouble” è il loro terzo album, ma dal precedente “Badass” (recensione qui) c’è stato un certo avvicendamento nella line-up: il chitarrista è cambiato e sotto i ferri sono passati ben due vocalist, l’ultimo dei quali, Nik, è (altro…)
(Hammerheart Records) Dopo una pausa di ben dieci anni, tornano i selvaggi e rumorosi deathsters danesi con -finalmente- il settimo album! In circolazione da circa un ventennio, in carriera hanno precedentemente pubblicato sei album più (altro…)
(Ektro / Ruton Music ) I finlandesi Kansakunnan Ylpeys credono che il mondo si sia rammollito, pertanto non hanno problemi a sferzare l’aria con il loro rumoroso rock, decisamente punkeggiante, molto vicino a concetti di hard core. Non manca l’ironia (altro…)
(Massacre Records) Melodic metal e melodic death metal stanno, di nuovo, per essere inflazionati da uscite in serie e in questo contribuisce ora anche un’etichetta come (altro…)
(Columbia Germany) Da almeno vent’anni sulla cresta dell’onda, per un genere, il metalcore, che almeno per ora appare giovane o quanto (altro…)

(Arkeyn Steel Records) La Arkeyn Steel, specializzata in ristampe e lost gems, riporta sul mercato l’intera discografia edita dei Katella, heavy/prog metal dal Wisconsin; (altro…)
(Inner Wound Recordings) Per il loro secondo album, i toscani Kalidia si sono circondati di professionisti d’eccezione: produzione e missaggio sono curati da Lars Rettkowitz dei Freedom Call, (altro…)
(AFM Records) Questa formazione heavy metal indiana è giunta al quinto album. Il primo è “Spiral Ascent” del 2004. Dunque cinque album in quindici anni e nel 2013 i Kryptos sono stati la prima band indiana a suonare al Wacken. I Kryptos sono un buon heavy (altro…)
(Svart Records) K-X-P, pur essendo completamente fuori dall’ambito metal o rock, è indubbiamente una entità leggendaria… cosa confermata dal fatto che uno dei membri, Tomi Leppänen, suona pure con i Circle, gli Aavikko ed i Pharaoh Overlord, mentre in molte (altro…)
(Indie Recordings) I Kampfar sono morti. E poi sono risorti. Dopo una pausa riflessiva negli anni successivi a “Profan” (recensione qui) con i membri della band separati tra loro (qui), a causa di problemi individuali, (altro…)
(Vicisolum Productions) Quando due menti libere e creative uniscono le forze e collaborano assieme scambiandosi impressioni e sensazioni, difficilmente esce qualcosa di brutto. Questo assioma è confermato nella collaborazione tra due (altro…)
(Autoproduzione) I Kamion sono la prova che se si vuole si può fare del buon rock originale senza troppi effetti speciali. La loro musica è diretta, rocciosa, sempre in bilico tra tradizione thrash e sonorità molto più moderne. I testi (altro…)
(Moribund Rockers!) I virtuosi della chitarra sono proprio delle brutte bestie. Apprezzabili fino in fondo solo da chi suona la chitarra e chi è nel mondo delle composizioni, certe volte sono davvero poco digeribili dal pubblico di massa. (altro…)
(Arising Empire) Il Djent, si sa, è un genere ostico da suonare e proporre. Se lo sbagli sei fottuto, rischi di fare la figura del pretenzioso buono a nulla, rischi insomma di fare l’Icaro della situazione, di puntare troppo in alto per poi cadere rovinosamente. I (altro…)
(Debemur Morti Productions) I Kaleikr non sono esattamente al debutto, visto che emergono dalle ceneri dei Draugsól, band che ha cambiato nome, riducendosi da trio a duo. Malinconia estrema espressa con un viaggio nella tristezza, dalla disperazione al totale (altro…)