PA VESH EN – “Church Of Bones”
(Iron Bonehead Productions) I Pa Vesh En si avvicinano pericolosamente ad un ideale sonoro perpetrato dalla branca più oscura del black sotterraneo, vale a dire la cacofonia pura. L’ascoltatore infatti resterà di certo spiazzato da quanto indecifrabile (altro…)
(Long Branch Records) La band dell’ex Type O Negative è tornata, ed è più Type O Negative che mai. Non solo per la complessa oscurità del sound, la fantasia creativa imprevedibile, ma per la fresca aggiunta (dal 2018) di due nuovi elementi: il chitarrista Joe Taylor (ex Doro) ed il batterista Johnny
(Cruz del Sur) Oltre ad essere il primo disco uscito per l’etichetta romana Cruz del Sur, “After the Fire” dei Pharaoh fu anche il primo platter per il quale scrissi una recensione: sono passati addirittura 16 anni da allora (era il 2003…),
(Echozone / Les Disques Rubicon) Secondo atto di una trilogia che punta a raccontare come certi oscuri desideri, istinti e pulsioni riescano ad emergere nell’individuo che li esprime a suo modo. La
(Bloodsheed666 Records) Complesso musicale viennese che vede in formazione Ph, voce, arpa e altri strumenti, Al alla chitarra, : al basso e Angst all’elettronica e campionature. Ecco
(Autoproduzione) La morte di Chester Bennington ha sicuramente lasciato un vuoto difficile da colmare presso i fans di un certo modo di intendere la musica rock. Quello che è certo è che lui, insieme ai suoi Linkin Park hanno influenzato una pletora di
(Diamonds Prod) Sprizza energia da ogni poro “Rusty Metal”, debutto dei liguri Powerdrive. La loro proposta è un classicissimo hard’n’heavy di stampo ottantiano, a cavallo tra AC/DC, Motörhead e Twisted Sister. Musicalmente e a livello di testi ci troviamo
(Graviton Music) Questa volta i Pendejo aggiungono al proprio stoner e alla tromba d’ordinanza di El Pastuso anche gli ottoni. La band diventa così una combriccola di strumenti spinta verso la soglia di un sound unico, fresco
(Floodgate Moods Productions) Torna il progetto danese capitanato da J.N., un progetto lontano dalle sonorità metal, ma sicuramente capace di condividere con il genere i lati più oscuri, malinconici e decadenti. Picture Ann è musica puramente dark ambient e questa
(Mighty Music) L’esordio dei fiorentini Project Evil arriva nientemeno che per conto della danese Mighty Music: la band, che ha una preistoria a metà anni 2000 come Secret Project, offre sette brani di heavy metal tradizionale,
(Code666) Poche storie, ancora meno indugi… Qui scomodo gli Opeth e dico che i Piah Mater sono quello che i ragazzi di “Blackwater Park” non sono più da una vita, vale a dire una band integra, con una propria identità, con un proprio appeal. I brasiliani, qui al secondo
(Shadow Kingdom Records) Nel Febbraio 2017, i losangelini Pounder hanno registrato sette brani: quattro li hanno diffusi subito con il demo “Heavy Metal Disaster”, altri tre sono rimasti nel cassetto e vanno a costituire ora questo 7’’ limitato a 500 copie.
(Moon Records) Fondati nel 2004, i primi anni di vita dei Polynove Pole sono caratterizzati da una intensa attività dal vivo alla quale riescono ad affiancare la pubblicazione di due EP ed un album completo.
(Moribund Records) Se i Watain fossero nati e cresciuti in America, avrebbero esattamente questo suono. I Pact sfornano un disco veramente potente, in grado di fa impallidire praticamente tutta la concorrenza del black e pure di alcune frange estreme del
(Apathia Records) Esordio sulla lunga distanza per i Profane Burial, attivi dal 2013 ma arrivati alla pubblicazione del primo album in studio quest’anno sotto
(Living Temple Records) Un entità oscura emerge dalla fervida scena cilena, giungendo al debutto. La one man band di Melek R. N. è una bestia strana: black metal, che non è black metal… dark metal che va oltre il dark metal, rituali
(Azermedoth Records) Provenienti dall’Ucraina e precisamente da Leopoli, come tengono a sottolineare, i Paganland immortalano in questo “XX Years of Paganland” il concerto tenutosi in febbraio nella loro città natale e
(Moribund Records) Album di densa atmosfera, di intensa evocazione dell’occulto. Un rituale tetro esaltante. Tornano i Profezia con il quarto lavoro, l’ultimo con la voce di Marco de Rosa (ex Opera IX, Darkness, Emortualis, The
(Napalm Records) Ad alcuni continua a risultare inspiegabile il successo planetario dei Powerwolf: assieme a band come Sabaton o Alestorm, i tedeschi hanno preso un sotto-sotto-genere dell’heavy/power metal e ne hanno fatto la loro monotematica bandiera,
(autoproduzione) Pink Cocoon è un trio di Montreal, in Canada, capitanato da un giovane chitarrista e cantante, cioè Zolla Marc. Il trio cementa un doom dalle pesanti influenze blues, tanto
(Iron Bonehead Productions) Split da parte della Iron Bonehead Productions, che ci presenta due emergenti realtà in ambito black metal. Trentasei minuti di musica estrema divisi equamente tra due formazioni che hanno in comune il fatto di avere un
(Dissonance Productions) La definizione (autoapplicata) di ‘melodic metal’ per la musica degli inglesi Primitai è decisamente fuorviante, almeno se, come me, quando la sentite pensate subito a un sound scandinavo: gli albionici,
(Moribund Records) Allora, non vorrei mai essere frainteso quando dico che il black, più è becero e meglio è. Perché c’è modo e modo di fare del proprio peggio, paradossalmente bisogna impegnarsi per suonare in modo inammissibile, non basta
(Avantgarde) “Chant of Rosha” è un’intro piuttosto lunga, popolata di synth, giochi ritmici, sampler, lascia sperare in un metal dal carattere futuristico o forse industrial. Intro evocativa, ma non l’essenza
(Gates of Hell) Da Aschaffenburg, in Baviera, i Pulver esordiscono con un 7’’ davvero interessante, che mescola più influenze in ambito classic heavy metal per un risultato che fa venire voglia di ascoltare di più. Sfaccettati i tre brani in scaletta: se “Howl”
(Rogue Records) Il progetto Pompeii nesce a fine anni ’70, un periodo di crisi per il classic rock. Stava infatti prendendo piede il punk, spazzando via tutto quello che il rock ha proposto fino a quel momento. Una situazione analoga a quella dell’avvento
(Nuclear Blast Records) “Believe In Nothing”, nel 2001, fu il seguito del meraviglioso ma controverso “Host”. Qui iniziano a tornare i riff classici della band, anche se l’elettronica di “Host” rimane e non sembrava aver intenzione di andarsene. Con questa reissue,
PREMESSA: Questo disco è già stato da noi recensito (
(Sneakout Records) Un album decisamente interessante questo “Fallen America”, debutto dei veneti Pacino. Un lavoro difficilmente inquadrabile in un genere preciso, per via della diversa estrazione musicale di questi
(SGW Productions) È caos questo album e anche dozzinale nella qualità. Lo si evince guardando la copertina, ma andando oltre le apparenze, il punto è che la musica dei Peosphoros è qualcosa che viene fuori da una serie di concetti che stanno insieme
(Dissonance) I Pungent Stench erano anche soprannominati “Los tres hombres”. Deriva dal fatto che i tre austriaci usavano questo nome quando a Vienna si esibivano in piccoli posti, per suonare in versione death metal pezzi di successo pop e rock. I Pungent Stench si sciolsero nel 2007, forse
(Dissonance) Quinto album e giunto dopo “Masters of Moral – Servants of Sin”, riconosciuto come la rinascita della band in quanto pubblicato dopo sette anni di silenzio e con l’assenza definitiva del bassista Jacek Perkowski. “Ampeauty” solca quanto la band aveva tracciato nel 1994
(Dissonance) Dopo una valanga di death metal perverso e imbastardito da scorribande thrash metal, ecco che i Pungent Stenche tirano fuori in maniera evidente la propria anima crossover. L’avevano già manifestata in passato, si pensi al brano “Bonesawer” sul primo album e in
(Dissonance) All’origine un EP pubblicato nel 1993, dunque tra il secondo album “Been Caught Buttering” (