SCHYSMA, nuovo video
La prog metal band Schysma rilascia il nuovo lyric video del brano “Sinners” tratto dall’album Idiosyncrasy uscito a Novembre dello scorso anno.
Seguite la band su:
https://www.facebook.com/schysma/?fref=ts
http://www.revalverecords.com/Schysma.html
(AFM) Dopo otto full-“length” (gli ultimi due,
(Revalve Records) I toscani Ensight nasconono come progetto della sezione ritmica degli Eldritch, ovvero Alessio Consani (basso) e Raffahell Dridge (batteria): a loro si aggiungono il tastierista Gabrielle Caselli, pure ex della band di Terence Holler,
(earMusic) Credo che anche i più acerrimi nemici del power metal debbano riconoscere il valore oggettivo degli Stratovarius, band che ha contributo a creare un sound a cui, ancora oggi, molti giovani (soprattutto in Scandinavia) si ispirano. Non ripercorrerò le arcinote vicende della storia della band,
(Ulterium Records) Dopo il positivo ep “Through the Storm” di qualche mese fa,
(Inverse Records) Dal gelo della Finlandia, i viking/black metallers Vorna ci inviano il loro secondo disco, ottimamente capace di evocare la nebbia e le sconfinate distese ghiacciate dell’estremo nord. L’iniziale “Harmaudesta”
(Autoproduzione) Sempre Finlandia, patria indiscussa dell’heavy metal, ma stavolta non melodic/power metal: i simpatici Standing Ovation, al secondo full-“length”, propongono un progressive che si muove fra gli Ayreon e qualche piccola sperimentazione.
(Pure Steel) Per i fanatici del metal classico, soprattutto di area britannica, gli Starblind propongono dalla Svezia una manciata di brani per defenders incalliti: nulla che cambierà il mondo, ma un compito ben eseguito, con qualche picco esaltante.
(AFM) Onestamente, il terzo album dei canadesi Borealis non ha suscitato in me nessuna particolare emozione. Va bene che il mercato non fa altro che riciclarsi, va bene che ormai determinati generi hanno detto tutto o quasi, va bene tutto quello che volete:
(Iron Shield) Giubotto di jeans, occhiali Ray-ban, spandex, Converse ai piedi, e la voglia matta di suonare anni ’80: i giovani tedeschi Blacklash confezionano un secondo album che è un vero e proprio omaggio all’heavy metal delle origini, costruito secondo i canoni che tante band,
(Gates of Hell) Più underground di così non si può: 7’’ in edizione limitata, solo pseudonimi per i membri della band, suoni vintage, nessuna pagina facebook, concept fantascientifico vagamente trash.
(The Leaders Records) In una scena dell’est europeo sempre più affollata, anche in generi non troppo coltivati negli anni passati, si fanno avanti con il loro secondo album gli ucraini Scarleth. Siamo di fronte a una female fronted band di ambito symphonic power/gothic,