OLYMPUS DIGITAL CAMERAA distanza di tredici anni dal precedente full length “Ars Infera”, gli Heretical ritornano con “Daemonachrist – Daemon Is Est Deus Inversus”, un album che personalmente ritengo uno dei migliori lavori mai usciti in ambito estremo. Ho avuto il piacere di parlare con Orias (vocals, keyboard) e Azmeroth (guitars)…

Ciao! Innanzitutto, complimenti per il vostro ultimo album “Daemonarchrist – Daemon Est Deus Inversus”; mi ha totalmente esaltato, ricco com’è di atmosfere tetre, accostate sempre ad una brutalità estrema. Come procedono le vendite, a distanza di qualche mese dalla sua uscita?

Orias: Grazie tante per aver apprezzato in fondo il nostro nuovo album, sinceramente non siamo ancora al corrente delle statistiche di vendita e per questo evito di sbilanciarmi. Ancora è presto per quantificare, comunque credo stia andando molto bene.

La cosa che mi ha colpito maggiormente è stata la vostra capacità di integrare alla matrice black, stacchi thrash metal e parti sinfoniche, mantenendole ben distinte dalla tessitura dei brani, ma perfettamente integrate ad esse allo stesso tempo. Mi riferisco a pezzi come “Cum clave Diaboli” e “Lvzifer Demasque”. Come siete riusciti a mescolare bene queste diverse sonorità?

Azmeroth: Tutte queste sfaccettature sono nate grazie alle forti personalità di ogni membro degli Heretical. Per essere più chiaro posso dirti che ogni uno di noi ha portato le proprie personali esperienze, Arymon con il thrash metal, Nefarius rappresenta il lato più black metal per intenderci quello più marcio e tradizionale mentre Orias ha contribuito con il suo sapere in ambito ambient e diciamo sinfonico. Io mi prendo il merito di aver colto gli aspetti migliori di questi formidabili musicisti e di aver composto dei pezzi violenti e penetranti.

Ho avuto modo di ascoltare qualche brano dei vostri dischi precedenti, ed è evidente quanto siate cresciuti in questi diciannove anni. Come è cambiato il vostro modo di comporre, e quali artisti vi hanno influenzati in tutto questo tempo?

Azmeroth: Ci gratifica moltissimo sapere di essere cresciuti e quindi evoluti nel sound in tutti questi anni, per me è un fattore molto importante. Noi per primi siamo stati coscienti di questa maturazione. Fondamentalmente il nostro modo di operare/comporre non è cambiato di molto, in fondo sono sempre stato io fin dal 1994 a comporre i brani, siamo semplicemente abbiamo fatto tesoro degli errori commessi in passato.

Come ho detto prima, alcuni pezzi presentano un taglio thrashy. Quanto ha influito la collaborazione con Arymon, già batterista dei thrashers Schizo, a spingervi in questa direzione?

Azmeroth: Si in parte ho già risposto precedentemente, diciamo che io ed Arymon amiamo il thrash/black anni ’80 band come Venom, Bathory, Celtic Frost e molte altre band. Tra di noi è nato spontaneamente un feeling straordinario, già dai tempi in cui militavo negli Schizo.
Arymon è un professionista ed uno dei migliori batteristi metal siciliani una macchina da guerra. La sua collaborazione è stata fondamentale. Purtroppo non potrà seguirci nei live, per i suoi ovvi impegni con gli Schizo, Noi ci auguriamo di poter continuare a collaborare in futuro.

Ultimamente, anche dall’Italia escono lavori di qualità, registrati in maniera professionale e con musicisti più preparati. Com’è cambiata, a tuo parere, la scena Italiana dai vostri esordi fino ad oggi?

Azmeroth: La scena è radicalmente cambiata. Oggi si cerca a tutti i costi la perfezione, e non è un male. Anche noi con Daemonarchrist abbiamo dato il meglio, soprattutto in termini di sound. Questo cambiamento, come accennavo prima, non mi dispiace, anzi. Anni fa si sentiva moltissimo la differenza tra un prodotto italiano, spesso mediocre, e un prodotto proveniente dagli States o dal nord Europa. Le prime produzioni extreme metal italiane erano abbastanza ridicole. Oggi sotto quel punto di vista l’Italia è più preparata e competitiva

Ho apprezzato molto la cover dei Limbo “Devastate E Liberate”, cantata da Gianluca Becuzzi. Il brano è molto diverso dal vostro stile abituale, ma ben si integra con l’atmosfera del disco. Come mai avete scelto quel brano? Come avete convinto Becuzzi a collaborare con voi?

Orias: La collaborazione con G. Becuzzi è nata quando gli abbiamo chiesto il permesso di poter registrare la cover di “Devastate e Liberate – Libro Primo”. La scelta di questo pezzo non è casuale, nonostante sia molto lontano dalle sonorità black, lo abbiamo sempre ritenuto affascinante per il suo carico di perversione; in un disco che fa della perversione il suo leitmotiv, un pezzo del genere non poteva mancare.
Azmeroth: Inizialmente il brano prevedeva Nefarius alla voce, ma poi ho pensato che Becuzzi con la sua voce lo avrebbe reso ancora più oscuro, allora gli abbiamo chiesto se si sentiva di ricantare il suo pezzo e lui ha accettato con entusiasmo.

Immagino che non sia una cosa semplice, rappresentare dal vivo le atmosfere contenute nel vostro ultimo lavoro, ma mi chiedevo ugualmente se avete in programma di supportarlo dal vivo…

Non la vedo particolarmente difficoltosa, l’unico vero problema è quello di non riuscire a trovare un batterista capace di suonare ai livelli di Arymon. Purtroppo avevamo pianificato una serie di live ma abbiamo dovuto cancellarli proprio perchè Arymon non poteva accompagnarci live. Speriamo di trovare presto un sostituto valido.

Siamo alla conclusione. Grazie mille per il tempo concesso. Lascio la parola a voi per un messaggio ai vostri fans e un saluto ai lettori di METALHEAD.IT

Grazie mille per lo spazio concessoci, Heretical will never die!!!!!

(Matteo Piotto)