GRAVE PLEASURES – “Plagueboys”
(Century Media Records) Se si è alla ricerca di suoni davvero strani e fuori dal tempo, allora date un’ascoltata all’ultimo lavoro dei Grave Pleasures. (altro…)
(Century Media Records) Se si è alla ricerca di suoni davvero strani e fuori dal tempo, allora date un’ascoltata all’ultimo lavoro dei Grave Pleasures. (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Quarto album per gli americani The Golden Grass, probabilmente la loro migliore prova. Il disco risulta sin da subito ispirato, anche se non cambia la fonte di ispirazione, vale a dire il rock a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, con gli Zeppelin a far da ombra su tutta la discografia degli americani. (altro…)
(Diamonds Prod. / MusicArt) Pier Gonella è un nome che appartiene a molte bands, un nome che raramente appare da solo, come solista, non è sicuramente un nome che viene evidenziato a sé stante. Gonnella è il death dei Necrodeath, è il power degli Athlantism, l’heavy dei Vanexa, il melodic dei Mastercastle. (altro…)
(Personal Records) Debut album per The Grifted, band formata da alcuni prime movers della scena death metal svedese, considerando che nella formazione troviamo membri fondatori di formazioni come Treblinka (successivamente diventati famosi con il moniker Tiamat), Septic Grave, Ethnocide e Child. (altro…)
(Werewolf Records) Un uragano freddo e mortale che soffia con furia dalla gelida Finlandia. Grieve, una entità relativamente recente, emersa dagli inferi solo tre anni fa insudiciando il candido manto nevoso che copriva la terra dei mille laghi. Prima misteriosi, i componenti della band si sono rivelati essere palesemente noti sulla scena estrema, militando o avendo militato in moltissimi altri gruppi… tra questi Horna, Satanic Warmaster, The True Werwolf, Druadan Forest e tantissimi altri. (altro…)
(Cruz Del Sur Music) Dopo cinque anni Jeff Black rimette in moto quello che all’inizio era un progetto solista. I Gatekeeper diventano una band a tutti gli effetti che ha pubblicato ad oggi due album e diverse cose a margine, come split, EP, singoli e altro. Il primo album è “East of Sun” (QUI recensito) pubblicato sempre dalla nostra Cruz Del Sur nel (altro…)
(autoproduzione) Sono passati ben cinque anni dall’ultimo album dei bordolesi Gorod. Il successore di “Æthra” e settimo album in carriera della prog death metal band francese è qualcosa di inarrivabile e stupefacente. I Gorod espongono in “The Orb” la propria tecnica in maniera lucida e perfetta, nonché (altro…)
(BMG) Se i Godsmack hanno iniziato a cambiare pelle dall’album “1000hp” del 2014 e continuando nel 2018 con l’album “When Legends Rise”, anche “Lighting Up the Sky” segue questo processo che lo rende molto radiofonico. “When Legends Rise” è la conseguenza diretta per una band che ha scritto canzoni proprio (altro…)
(Avantgarde Music) In casa Grá, lassù a Stoccolma, tutto cambia… in meglio! Prima di tutto l’approdo in Italia, sotto l’ala protettrice dell’instancabile Avantgarde Music, la quale pubblica questo nuovo lavoro, il quarto in 13 anni, della band capitanata da Heljarmadr (anche front man dei Dark Funeral). Si tratta anche del primo disco nel quale Heljarmadr non si occupa delle attività nella stanza dei bottoni, visto che questa volta il mix è stato affidato a Terry Nikas, mentre il master a George Nerantzis. (altro…)
(The Sign Records) Se mi si chiedesse come immagino una formazione finnica che tenta di fare metal della NWOBHM, probabilmente penserei esattamente al suono dei Green King, qui al debutto con il loro primo disco sulla lunga distanza. (altro…)
(Signal Rex) È lacerante il debutto di questo duo internazionale: un debutto che Signal Rex programma con deliziosa crudeltà in corrispondenza di quel ‘periodo di felicità e amore’ altresì noto come Natale. Ma dentro “Anthems of Mournful Despondency” non c’è traccia di felicità, non c’è amore, non c’è nemmeno vita o speranza della stessa! (altro…)
(Time To Kill Records) Possenti come il tuono i Godwatt che dunque scatenano la propria forza con il settimo album in studio intitolato “Vol. III”, un’opera maestosa forgiata con hard & heavy, stoner e doom metal. Il muro sonoro dei tre frosinati è granitico quanto maestosamente poetico. “Signora Morte” (altro…)
(Eisenwald) A circa un anno di distanza dal suo predecessore ecco arrivare il nuovo album del gruppo blackster canadese. Le coordinate sonore non sono minimamente cambiate… per fortuna! (altro…)
(Noble Demon) Secondo album per gli svizzeri Gomorra. Suonate in modo sapiente, le 11 canzoni scivolano piacevolmente, sono pochi infatti i momenti in cui l’ispirazione e la direzione di fondo della band perde effetto. Sono brani molto vivaci, veloci e melodici. Il disco è ben suonato, la registrazione è (altro…)
(Svart Records) La band dichiara che la loro musica è stata modellata usando le ossa mascellari di un luccio, esattamente come accadde il primo kantele (strumento musicale a corde del Baltico) di Väinämöinen, secondo la tradizione narrata nel Kalevala, il poema epico finlandese. (altro…)
(Despotz Records) Quarto album per Grimner, formazione svedese che in pochi anni si è ritagliata un posto al sole nel panorama pagan/folk metal. Questa nuova fatica vede la band scandinava aggiungere sonorità più classicamente metal e power, arricchendo e dando una maggior dinamicità alle partiture folk/death presenti nel loro stile, donando maggior respiro alle composizioni senza snaturarne né l’indole aggressiva, né quella fiabesca e sognante. (altro…)
(Apollon Records) Håkon Gebhardt sarebbe un chitarrista, ma è stato il batterista dei Motorpsycho per una vita. Sarebbe un musicista, ma è rimasto dietro mixer e bottoni vari per tanto tempo. Sarebbe pure un creativo, ma ha collaborato con una infinità di artisti, accompagnandoli per la LORO strada, rendendo difficile percorrere la SUA. (altro…)
(Church of Crow Records) Quando ho letto i nomi da cui provengono i componenti di questo oscuro progetto ho fatto un salto sulla sedia. Monumentum e Schizo, soprattutto. (altro…)
(autoproduzione / Burning Shed) Nel 2018 arriva in redazione l’album “Sunrise Markets”, QUI recensito, che ha mostrato lo spessore artistico e creativo del chitarrista Gianluca D’Alessio. La sua chitarra, oltre che a lavori solisti, si è prestata alla musica di diverse orchestre nonché di artisti come (altro…)
(Eisenwald) Dietro ad una copertina che sfiora il ridicolo anziché la blasfemia (anche se l’idea rappresentata è di fatto il nome dell’album) si cela la riproposta in CD di un’uscita discografica che ha visto la luce un paio di anni fa. Un prodotto piuttosto particolare, anche solo per la scelta del cantato in francese ( i nostri sono canadesi…); (altro…)
(autoprodotto) Non ci sono parole in questo album. Solo emozioni. Forse i titoli dei brani, in qualche modo, fanno intuire… o forse solamente immaginare come certe sonorità così intense ed oscure possano essere riassunte con la sintesi offerta fa un titolo. (altro…)
(Nordvis Produktion) La one man band svedese fa crescere i concetti che trovammo nell’ultimo “Budet” (recensione qui) e, prima ancora, nell’EP “Vilsna andars boning”, virando completamente al folk, a sonorità ormai lontane dal black, dai drumming aggressivi, dale chitarre distorte e dalle linee vocali estreme. (altro…)
(Prophecy Productions) Giuro, i Gospelheim mi hanno fatto tornare in mente i Type O Negative! Ecco, dopo questo mio esordio ho sicuramente attirato l’attenzione dei più… ma occhio: stiamo parlando di quel sano sarcasmo, pungente, irriverente e intelligente, che il gruppo americano aveva nell’approccio alla loro idea di musica dark. (altro…)
(Wormholedeath Records) Album tanto eccentrico quanto stimolante questo del duo dark/goth metal austriaco Krankheit. C’è metallo, ci sono riff taglienti, si sente una certa familiarità con i Rammstein e questo non solo per la lingua madre usata nelle canzoni; (altro…)
(AFM Records) Brividi oscuri, sferzati da divagazioni dark synth, sovrastate da una voce profonda, tetra, energica, poderosa. Con una drammaticità di matrice Rammstein, ed evoluzioni sinistre che toccano i Type O Negative, con un incedere marziale tuonante capace di mescolare metallo industriale a dark wave estrema, “Pandemonium” si rivela un concentrato di beat, di riff, di melodie… un vortice sonoro irresistibile, travolgente e provocante. (altro…)
(Blood Harvest Records) Mamma mia che pesantezza questi canadesi! E se si parla di brutal death, allora questo è sicuramente un ottimo complimento. (altro…)
(Season of Mist) Con il loro metal estremo i portoghesi Gaerea, celandosi dietro le loro inquietanti maschere, descrivono un mondo in totale decadenza, avvolto dalle tenebre ed ormai senza speranza. (altro…)
(Massacre Records) Giungono all’undicesimo album gli svizzeri Gurd, band che pur non avendo raggiunto altissimi picchi di popolarità, porta avanti con fierezza il proprio thrash/groove metal dal lontano 1995. Una coerenza che merita tutto il mio rispetto, eppure considero ogni release della formazione elvetica come un’occasione persa. (altro…)
(Signal Rex) I Grigorien sono un trio danese che, dopo qualcosa come quindici anni di gavetta, sono finalmente approdati al loro primo vero e proprio album, dopo una sfilza di demo e alcuni split. (altro…)
(Casa Gogol / Cooking Vinyl) Sono passati cinque anni dall’ultimo album dal titolo “Seekers and Finders”, e la band è costantemente in grado di unire il suo punk, funk, rock con quello zigano e cose dell’est Europa. Eugene Hütz, voce della band, americano (altro…)
(autoprodotto) Nella terra del 2051 le cose non vanno affatto bene: in uno scenario post apocalittico troviamo una natura devastata, un ecosistema polverizzato, la notte eterna con i ghiacciai che sono un lontano ricordo, mentre le città sono costantemente allagate. Un detective insubordinato viene mandato in una isola inospitale ad indagare, mentre una strega in una Italia devastata e sommersa, vive su quelle che una volta erano montagne dell’Appennino cercando una sua vendetta. (altro…)
(Federal Prisoner) Album solista a due anni dal primo, “Children Soldier: Creator of Gold”, per Gregory John Puciato, nota voce dei The Dillinger Escape Plan. Tra l’altro oltre a cantare Puciato ha suonato le chitarre e basso per i pezzi dell’album, coadiuvato per almeno nove pezzi dal (altro…)
(ROAR! Rock Of Angels Records) Intitolare il proprio album ‘Il Simbolo dell’Eternità’ è proprio una scelta alla Grave Digger, tale da rendere subito l’idea che la loro nuova opera possa essere (altro…)
(Armageddon Label) Questo split datato 1988 e stampato come vinile 7”, ospitava due micidiali band svedesi ormai scomparse. Lato A i G-Anx essenzialmente una (altro…)