(Autoprodotto) Secondo capitolo di una trilogia (qui il primo), l’EP dei danesi mostra una maturità compositiva davvero ragguardevole. Il prog che sta alla base del loro stile è molto contaminato da metal più classico, musica elettronica, inserti epici e qualche intrusione nel thrash e nel death, senza però mai perdere la propria identità. Il suono risulta pesante ma mai estremo, addolcito dalla suadente voce femminile che gioca con le armonie di una tastiera che non vuole saperne di fermarsi, tra scale e controscale. Un suono maturo, si diceva… ma mai vecchio. Anzi, la musica proposta risulta innovativa, fresca, brillante a tratti. Speriamo davvero che questo quintetto riesca a trovare una casa produttrice pronta a puntare su di esso…

(Enrico MEDOACUS) Voto: 9/10