(Napalm Records) Le quattro femmes fatales hanno perso Amanda Somerville per strada e sono rimaste in tre (Clémentine Delauney, Anna Brunner e Marina La Torraca). Ma dall’album di cover che queste belle e potenti front women hanno pubblicato nel 2017, il secondo lavoro vede un concreto passo avanti: non più solo cover, ma una mezza via: finalmente sei brani originali e sei cover… questa volta più ricercate, più rock, più dark… senza cadere nella -forse- ovvietà di brani originariamente cantati da pop star come Madonna, Rihanna, Katy Perry o Lady Gaga. Rompiamo subito gli indugi: i brani NON originali sono una provocante “It’s a Sin” dei Pet Shop Boys, una veramente ben riuscita (per quanto possa sembrare impossibile) “Poison” di Alice Cooper… più altre pezzi scelti dal repertorio di Journey, Marillion, Heart e Mylène Farmer, quest’ultima una cantante francese che nessuno di noi conosce, ma che ha venduto qualcosa come 30 milioni di dischi in tutto il mondo! Tra i pezzi originali la favolosa “Femme Fatale”, la tuonante “Run!” (con un grandioso Marko Hietala come ospite!), la sfarzosa “Buried in the Past”. Metal oscuro ma infinitamente sensuale (come non potrebbe essere altrimenti con queste tre?) con “Dying In My Dreams“, da manuale “Hold Back Your Fear”, con un’ottima alternanza delle voci, tra ambiti metal e più sinfonici, prima della sognante e conclusiva “Elysium”. C’è chi pensa che un disco come questo, o come il precedente, sia totalmente inutile, un semplice piedistallo per mettere ancora più in mostra ugole e abiti delle tre protagoniste; può essere, certo, ma loro sono tra le regine del metal sinfonico e, da quel che ne so, le regine possono fare un po’ come diavolo a loro pare e piace!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10