(Wine And Fog Productions) L’Italia nonostante ospiti la sede della Chiesa Cattolica, controbilancia con un sublime fiorire di band votate al ‘lato oscuro’, al ‘sentiero della mano sinistra’ e cose del genere. L’Italia è il paese dei Death SS, Opera IX, La Piramide Di Sangue, Arcana 13, La Janara, giusto i primi nomi che saltano alla mente e senza pensarci troppo. È dunque anche la patria di Il Capro e del suo “Zothiriana”, album che ha ben fatto parlare di se in questi mesi, è stato infatti pubblicato dalla Wine And Fog Productions il 22 febbraio. Il combo di riff mesti, poderosi e dannatamente legati sia certe dinamiche degli anni ’70, nonché a quelle più prossime dei Death SS e Candlemass, oltre a pattern ritmici andanti e variabili nel passo, fondano “Zothiriana”. Un cantato misterioso e a tratti dalle cadenze cerimoniali, ritualistiche, offre alle atmosfere già sature di oscurità un qualcosa di ancestrale, misterioso. Il Capro è una messa nera in atto, un irriverente gesto contro le Sacre Scritture celebrando la cultura di tutti i testi più oscuri e proibiti che inviano l’essere umano verso le zone meno illuminate dalla grazia divina. In una sonorità che riassume dark, occult e tanto doom metal, Emiliano El Chivo in questo suo nuovo progetto tesse tematiche oscure con musica che sembra sospesa nel tempo, perché ogni istante di “Zothiriana” pare giungere da epoche lontane da quelle contemporanee. Il musicista torinese, ex di Tipheret e altre band, traduce in musica l’atmosfera di un sabba al chiaro di luna che non ha avuto mai fine.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10