(Personal Records) Gli Ocean Of Grief propongono del doom di alto profilo, musica di qualità, piena di malinconia e discrasie, soprattutto tra la spettrale voce del cantante e le melodie intonate nei sette pesantissimi e lunghissimi brani che compongono la seconda opera di questo gruppo. I continui cambi di tempo rendono l’album davvero dinamico, simile per certi versi ad alcuni dei gloriosi lavori degli Opeth dei tempi di Deliverance, anche se qui non compare alcuna componente prog, anzi. Semmai, ci sono delle sfaccettature death metal, che rendono l’album molto aggressivo, mai adagiato su sé stesso. Un’opera senza riempitivi, che coinvolge in ogni brano e fa assaporare musica di alto livello per tutto l’album, senza cali di prestazione. Chiude il cerchio una copertina davvero bellissima, a riprova che in questo CD nulla è stato lasciato al caso…

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8,5/10