AA.VV. – “The Dark Side of the Cult”
(Black Widow Records) Due CD, quasi trenta brani, un paniere di artisti praticamente tutto italiano… per tributare una sola grande ed influente band: i Blue Öyster Cult! (altro…)
(Black Widow Records) Due CD, quasi trenta brani, un paniere di artisti praticamente tutto italiano… per tributare una sola grande ed influente band: i Blue Öyster Cult! (altro…)
(Century Media Records) Maledettamente complessi, contorti, impenetrabili… quasi indescrivibili. “Radiant Bloom” è il terzo album del quartetto americano Astronoid, forse il punto di convergenza della loro eccentrica crescita stilistica. (altro…)
(Selfmadegod Records) Hanno pubblicato otto album in ventidue anni gli Antigama, affiancandoli però da una sterminata serie di split e qualche EP. I polacchi sono tra i principali estremisti del continente ma a loro modo anche sperimentatori dell’universo death-grind del continente europeo. Un manipolo di estremisti, loro infatti sono quattro (altro…)
(Everlasting Spew Records) L’evoluzione avuta dal death metal negli ultimi anni ha portato il genere ad alcune derive che poco o nulla hanno a che vedere con il death stesso. (altro…)
(Napalm Records) La parabola degli scozzesi Alestorm si può riconoscere dal contenuto delle copertine dei loro sette album: inizialmente piuttosto serie e cupe, poi con il tempo si sono ridimensionate nelle tematiche, fino a culminare nella cover della loro ultima fatica “Seventh Rum of a Seventh Rum”. (altro…)
(Cruz Del Sur Music) Luci ma anche qualche zona grigia in questo nuovo capitolo degli statunitensi Adamantis. La band del Massachusetts pubblica il suo secondo EP a (altro…)
(Eclipse Records) La musica degli American Anymen è nervosa e contorta, specchio di una realtà urbana claustrofobica e schizzata, in grado di far rabbrividire e fremere allo stesso tempo. (altro…)
(AFM Records) Ecco un paio di dati dei canadesi Anvil, giusto per farvi rendere conto di chi ci troviamo di fronte… più di 4 decadi di attività, 19 album in studio, nessuna pomposa separazione con conseguenti piagnistei e reunion. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Sono passati quindici anni dall’ultimo album degli olandesi After Forever, l’ultimo album in tutti i sensi, visto che il gruppo di Floor Jansen (successivamente voce dei Nightwish) si è poi sciolto due anni dopo. (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Dopo il debutto “End of Chapter” (recensione qui) del 2017, tornano i lituani Au-Dessus! Credevate si fossero persi? Giammai! (altro…)
(Sentient Ruin Laboratories) L’oscurità, la morte, le visioni esoteriche e le dimensioni tenebrose degli Assumption prendono forma in maniera completa nel loro secondo album. A quattro anni dal primo album (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) L’etichetta francese è sempre molto attenta al suo crescente underground. (altro…)
(darkTunes Music Group) Nati come una valente band di metal sinfonico, gli Aevum si sono aperti sempre più all’uso dell’elettronica, nonché a concetti di stile sempre diversi. Un’operazione che (altro…)
(Shaytan Productions) Giunge allo stato della perfezione la band saudita Al-Namrood con “Worship the Degenerate”. Le chitarre articolano riff e fraseggi che tirano in ballo le tipiche melodie del Medio Oriente attraverso un piglio black/blackened. Chitarre (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Beh, iniziamo con il dire che già leggendo il nome dell’etichetta che ha prodotto il dico qui recensito si intuisce il genere proposto… rock psichedelico all’ennesima potenza, con riff che strizzano l’occhio ai Black Crowes e atmosfere da deserto anni settanta. (altro…)
(Osmose Productions/Hells Headbangers Productions) Della serie ‘genialata o pattume’, ma con la differenza che le due cose qui coincidono. Album numero tre per questa grezzissima realtà che fa della quasi-cacofonia un biglietto da visita, fatto di suoni sgraziati e al limite del ridicolo, strutture canzoni da terza elementare, copertine minimali, assenza totale di qualsiasi cosa che possa ricordare una sorta di armonia. (altro…)
(Purity Through Fire) Il black metal di matrice finlandese viene sprigionato nella sua essenza in questo esordio del trio Aesthus. Sound distruttivo, arrembante ma percorso (altro…)
(Debemur Morti Productions) Sono maestri della blasfemia, virtuosi dell’anticristianità, nonché feroci satanisti gli Archgoat. Nella realtà forse non sono tutto ciò, ma nel loro mondo cioè quello del black-death metal, gli Archgoat sono effettivamente questo, un sacrilegio (altro…)
(Napalm Records) Il settimo peccato capitale dei norvegesi Audrey Horne, la band hard rock composta da gentaglia solitamente legata a sonorità ben più estreme, come Arve Isdal, ovvero Ice Dale degli Enslaved, Thomas Tofthagen, ex Sahg, Kjetil Greve, anche fotografo per i Mayhem in occasione di “De Mysteriis Dom Sathanas” edizione 2020 (senza contare che qui dentro ha militato anche King ov Hell… di God Seed, ex-Gorgoroth). (altro…)
(Steamhammer / SPV) Come diavolo fa? Ma come diavolo fa? Come diavolo fa a ‘fare la stessa roba’ per ben 21 album e suonare ancora maledettamente fresco e brutalmente potente? Ed ancora: com’è possibile essere un axe man pazzesco e mantenere invariata la fantastica line up da almeno un decennio (il batterista è il più recente, tutti gli altri risalgono agli anni ’90… o ’80!). Come? COME? A quale demone avrà mai venduto l’anima Mr. Axel Rudi Pell? (altro…)
(Fastball Music) Un album dopo sei anni per gli Askara di Basilea che esibiscono alla voce, nonché pianoforte e tastiere, la notevole Miril Schmidt. Alla voce della Schmidt si aggiunge anche quella maschile (altro…)
(Pelagic Records) Interessante pubblicazione della Pelagic Records la quale celebra il lavoro del musicista, sound designer e pioniere Brian ‘Lustmord’ Williams; celebrazione che diventa un box set dedicato al decimo album dell’artista, “[ O T H E R ]”, uscito nel 2018… l’unico che prevedeva delle chitarre, suonate da Adam Jones (Tools), King Buzzo (Melvins) e Aaron Turner (Isis, Sumac). (altro…)
(Helter Skelter Productions / Regain Records) Un semplice duo, metà greco e metà inglese, ha cominciato questo progetto quasi per scherzo, ma ora le cose si son fatte via via più serie. (altro…)
(The Sinister Flame) I finlandesi Aethyrick non sembrano essere stati scalfiti dalla pandemia, in fatto di vena compositiva… Siamo infatti al quarto disco in appena cinque anni; un percorso che ci ha portato fin dentro l’oscuro mondo del black metal. (altro…)
(Crusader Records) Sono freschi di formazione e al debutto gli internazionali Ancient Settlers, progetto con epicentro in Spagna, ma origini Venezuelane (ci sono tre membri degli ottimi Haboryn) ed un vocalist Finlandese, ovvero Antony Hämäläinen (Meridian Dawn, ex Nightrage, ex Armageddon). (altro…)
(WormHoleDeath *) Un album dopo dieci anni per gli Asgaard, formazione polacca dedita a quello che si potrebbe definire come dark metal. Dark dal retaggio rock con elementi gothic, tutti immessi in (altro…)
(Orbscure Recordings / Cooking Vinyl) Dall’etichetta di Alex Paterson dei The Orb una brillante interazione tra i ritmi dell’Uganda e il blues nonché le’eltrtronica di Roland & Albert. Questo EP, di quattro pezzi, è una sorta di ponte tra l’Europa (altro…)
(Massacre Records) Un album di ottima fattura che rischiava l’anonimato… concepito da una band che a loro volta meriterebbe molta più notorietà. Per fortuna la Massacre riprende in mano questo “They Never Come Back” del 2020, il quale vanta un titolo decisamente enigmatico se consideriamo che si tratta del terzo album della band svedese… dopo un silenzio durato ben venticinque anni! (altro…)
(Purity Through Fire) Qui è tutto finlandese, titolo dell’album, titoli delle canzoni; inoltre tutto è decisamente satanico per questo black metal farcito di una vivacità thrashy, completo del corredo di croci rovesciate, simbologia demoniaca, face painting fatto con il sangue e musica catturata anche da nastro e vinile. (altro…)
(Napalm Records) Tornano gli ‘spiriti benevoli’ (dal greco), la band dark/black metal tedesca che sembrava scomparsa. Risale infatti a quasi dieci anni fa l’ultimo lavoro, “In Darkness” (recensione qui) e in questo periodo c’è stato solo il nulla assoluto, forse anche uno scioglimento, sicuramente un lungo momento lontano da ogni indole creativa. (altro…)
(Season of Mist) C’è tanta furia nel nuovo album di Abbath. Un vento gelido, una tormenta che soffia impetuosa spazzando via tutto quello che incontra, senza ritegno, senza rispetto, senza prendere prigionieri. Trentanove minuti di tempesta black metal, ormai dimenticando certi groove lenti ed epici degli Immortal -i quali rimangono comunque ben ‘presenti’ nei testi- dando l’assalto con rabbia disumana, in un turbinio sonoro irrespirabile che lascia molto poco spazio a pace e tranquillità di qualsiasi sorta. (altro…)
(Zazen Sounds) Si fanno chiamare Αχεροντας ora, i greci Acherontas che giungono al nono album in quindici anni, periodo nel quale sono sempre stati devoti a tutto ciò che è mistico, occulto, a quei rituali magici appartenenti al proibito, all’oscuro. (altro…)
(Edged Circle Productions) Dopo un convincente EP che ha fatto da apripista (recensione qui), ecco giungere il primo vero e proprio album degli svedesi.E le alte aspettative non sono state minimamente disattese. (altro…)
(autoprodotto) Debutta il nuovo progetto del tattoo artist e bassista Fabio Tats, un metal/rock moerno, alternativo, potente, oscuro, ricco di groove, di elettronica, farcito di componenti ottantiane e una decadenza tetra marcatamente novantiana che guarda al nu-metal. (altro…)
(Red Cat Records) La band nasce tra i banchi di scuola con Alice Taddei alla voce, Elia Giorgi e Gabriele Coppola alle chitarre, Alessia Lodde al basso e Filippo Di Martino alla batteria. «’AGAPE’ è nato dalla combinazione delle iniziali dei nomi dei membri della band e in inglese significa ‘rimanere a bocca aperta’». Avviano così (altro…)