KRAANIUM – “Slamchosis”
(Comatose) In evidenza il drumming, operoso sia sul piano della doppiacassa che in fatto di rullate. Anzi, a volte si ha la netta impressione che Erhan Karaca segua col ritmo le stesse cadenze delle chitarre e a loro volta in certi (altro…)
(ROAR – Rock of Angels Records) Gli spagnoli Kilmara, che in passato hanno pubblicato anche per la Sony iberica, propongono oggi il loro quarto album: il nuovo cantante è lo statunitense Dani Ponce. I nostri propongono un melodic metal dal sound e dall’immagine giovanile e ruggente.
(Ashen Dominion) Altamente malinconici in “Beyond the Bestial” i Khors, ormai una rispettata realtà della scena black europea che proprio in Ucraina trova un manipolo di band che hanno creato una linea
(UAP Music) La band è nata nel 2011 da una collaborazione tra il cantante Roberto Sterpetti e il paroliere Enrico Scutti, che portò all’ottimo album “The Long Way” (
(Subsound Records) I Kotiomkin sono italiani. Anche troppo. Non serve il moniker subdolamente ispirato a tragicomiche leggende della nostra penisola… basta il sound assolutamente identificativo, impossibile da creare fuori dalla penisola. Dopo pochi
(Art Of Melody / Burning Minds Music Group) Primo live ufficiale per Michael Kratz, cantante e poli strumentista danese, poco conosciuto dalle nostre parti ma forte di un buon successo in patria, al punto che questo concerto è stato ripreso dalla televisione danese
(Heiden Hart Records) Pubblicate originariamente nel 2016 in occasione dello split con i conterranei Wederganger, ed ora riproposte in MCD dalla Heiden Hart Records, le tre canzoni di questo
(Geenger Records) Musicisti rognosi, cagnacci dell’hardcore-noise-metal, i Kevlar Bikini sono ritornati con un album stringato ma carico di rabbia, espressa
(Nuclear Blast) Dopo “
(Dusktone) Da Oslo, giunge al terzo album una valida band con decisamente poca visibilità. Il precedente “Malum” fu convincente (
(Argonauta Records) Tornano con un terzo album gli olandesi Komatsu, con il loro massiccio e travolgente sludge/stoner che ama abbandonarsi al rock ed al metal, ma anche ad un ventaglio ampio di sonorità trasversali. La loro musica è diretta ed
(Inferna Profundus Records ) Il demo qui recensito e oggi mandato alle stampe in forma ufficiale era un buon prodotto quando uscì quattro anni fa. Così buono da giustificare questa sua seconda giovinezza. I Krolok, va detto, pur essendo
(Karisma Records) Quando giri per Bergen, in Norvegia, respiri una strana atmosfera. Non importa in quale stagione, non importa se sotto una pioggia estiva alternata dal brillante sole del nord, o una timida neve invernale che incorona le
(Prophecy Productions) Dalle ceneri degli Agalloch, scioltisi nel 2016 (
(Autoproduzione) Seconda prova in studio per il progetto solista di Hertz Kankarok, naturale evoluzione di quanto iniziato nel 2015 con “Livores”. Il musicista di Acireale, al quale dobbiamo la composizione di
(Subsound Records) Continua la saga infernale degli italiani Kyterion, saga iniziata con il precedente “Inferno I”. “Inferno II” è un concept nuovamente sull’Inferno di Dante… ed ancora una volta -prestando attenzione al feroce growl- si nota che la band non canta in inglese o in italiano, ma bensì in una lingua vernacolare del secolo XIII, l’epoca
(Metal Blade Records) Gli hard rockers tedeschi giungono all’undicesimo anno di attività senza perdere un goccio di energia e di quell’intenso gusto melodico che li caratterizza. Sono sempre hard rock, ancora più glam, ma ancora una
(Massacre Records) I Rough Diamond sono una band svedese di sano heavy metal che ha calcato le scene nella prima parte degli anni duemila e poco oltre, infatti l’unico vero full length
(Iron Shield) I brasiliani Krull sono attivi da vent’anni, ma sotto questo monicker pubblicano solo ora il full-length di debutto, dedicato a Robert E. Howard e tematiche heroic fantasy. La sgangheratissima opener “The Witch”
(Autoproduzione) Quattro ragazzi che dal North Carolina vogliono far rivivere lo spirito dell’heavy metal: storia sentita mille volte, ma i Knightmare portano certamente un buon voto a casa per il loro secondo album,
(Aural Music) Tetri, occulti, decadenti. Rimbombanti. Sono inglesi e giungono ad un secondo album di doom intenso, ma ricco di
(Rockshots Records) Estremamente interessante il debut dei baresi Kormak, guidati dalla carismatica singer Zaira De Candia: il disco mette assieme diversi generi (il folk, il celtic/death, in alcuni casi addirittura il gothic puro) per un risultato che,
(autoproduzione) Spudoratamente anni ’70. Oh, ma quanto dannatamente settantiani sono questi tre ragazzi dal look a cavallo tra lo sleaze ed il ‘come diavolo gli gira al mattino’! Sono Italiani, hanno una storia travagliata che risale al 2013, line up variabile,
(Nuclear Blast Records) Terzo album per gli statunitensi Khemmis. Un traguardo importante, uno spartiacque che spesso sancisce se una band è destinata all’oblio od alla consacrazione. Fortunatamente, il destino della formazione del Colorado sembra essere la seconda delle due
(F.O.A.D. Rec.) Nati in California come L.A. Kaos, la band divenne poi Hirax e si è distinta per essere tra le prime negli anni ’80 a portare avanti il discorso dell’heavy metal in quello stato. Attraverso l’influenza della NWOBHM e l’esplosiva voce di Katon W. de Pena, uno
(Nuclear Blast Records) Giungono al loro tredicesimo album i Kataklysm. In ventisette anni, la formazione canadese è riuscita a cambiare radicalmente il proprio sound, mantenendo allo stesso tempo uno stile facilmente riconoscibile.
(Rockshots Records) Dopo lo stupefacente debutto “Doin Earde” (
(Argonauta Records) Continua il viaggio spaziale e nel contempo interiore dei Kayleth. E lo fanno alzando ulteriormente il livello qualitativo dopo i precedenti 
(Svart Records) Secondo album per Kohti Tuhoa, formazione finlandese considerata tra le più interessanti provenienti dalla Scandinavia in ambito hardcore. La considerazione goduta dalla band è a mio avviso meritatissima, visto
(Napalm Records) Nessuna nuova, buona nuova, dicevano gli antichi: e per il loro dodicesimo album i Kamelot percorrono con maestria sentieri sostanzialmente già noti, osando giusto un paio di timidissimi mutamenti, e sfornando un disco che piacerà certamente alla loro sempre vasta platea.
(Svart Records) A volte mi piace divagare. E quando una label eccentrica, quanto geniale ed atipica come la finlandese Svart ci fa pervenire materiale palesemente non metal, cerco di annusare, sbirciare.. intuire.
(autoproduzione) Il tempo scorre, gli anni passano velocemente e i Kinfe The Glitter sono lenti a produrre qualcosa. Questo lavoro omonimo per Eli Litwin, batterista che ha suonato per John Frum (Relapse Records) e
(Apathia Records) Arrivano al terzo album i russi Kartikeya, album che vuole essere il primo di cinque release concettuali, tutte incentrate sugli altrettanti elementi della natura secondo la cultura Hindu. In parole semplici siamo in pieno contesto groove metal, con
(Art of Melody / Burning Minds Group) Il nome di Michael Kratz probabilmente vi risulterà sconosciuto. A meno che non celiate segreti indicibili, tipo conoscere i Kandis, gruppo ‘dansband’ danese, attivo dal 1990. Per i danesi quella roba è pop