SIXX: A.M. – “Modern Vintage”
(Eleven Seven Music) Terzo capitolo per questa band nata quasi spontaneamente per mettere in musica il fantastico “The Heroin Diaries” (2007) ovvero il (primo) libro del bassista dei Motley Crue, Nikki Sixx. Sixx A.M. comprende anche James Michael (voce) e DJ Ashba (Chitarrista anche (altro…)
(Red Cat Records) La new wave degli anni ’80 riedita nelle canzoni dei Secret Sight. Potrebbe essere uno spot per “Day.Night.Life” questa frase che trasmette immediatamente le intenzioni compositive della band di Ancona che si chiamava Coldwave. Il dark, le flebili discendenze del punk, le atmosfere
(Dying Victims) Trentacinque minuti di old school speed/heavy metal: l’esordio discografico dei giovani tedeschi Speedbreaker non offre niente di più… ma neanche niente di meno! Intendo semplicemente dire che siamo in presenza del classico prodotto con un suo pubblico ben determinato, che sarà ignorato
(Season of Mist) La magia della purezza di quell’antica lingua indoeuropea, l’Islandese. La magia di una terra misteriosa: accogliente ed attraente, ostile ed inospitale. Il profondo legame tra la sua arte moderna e la sua cultura antica. I suoni pieni di quella terra. I titoli delle canzoni che richiamano un sistema nordico di conteggio del giorno
(Pure Steel Records) Correva l’anno 1996: i californiani Steel Prophet, che sono attivi dal 1986 con un demo autotitolato, pubblicano un EP di 5 tracce, “Continuum”, che, come tutti gli altri loro lavori, paga dazio ai Queensryche e soprattutto ai Fates Warning dell’era John Arch, quelli dei primi tre album per intenderci! Puro heavy progressivo
(High Roller Records) L’ep “Mounting the World” dell’anno scorso (recensito
(Debemur Morti) Il debut degli svedesi Sons of Crom ha rappresentato la croce e la delizia di questi miei ascolti settembrini, e forse il modo migliore per spiegarvi perché è passare direttamente al track-by-track… Il disco inizia con “Myrkrafar”, che ha il fascino dei Last Empire o meglio ancora
(Svarga Music) Moniker apparentemente ispirato al nome di un fiume dei monti Carpazi per un pagan black metal che vede l’ottimo debutto di questo trio proveniente dall’Ucraina, formatosi nel 2012 e con alle spalle solo un demo; Interessante l’evoluzione, visto che l’idea originale era di suonare un black atmosferico, il quale si è poi
(Nuclear Blast) Quarto album per gli Statunitensi Suicide silence, band di punta del panorama deathcore. Il titolo dell’album è emblematico, una sorta di reazione dopo la perdita di un elemento caratterizzante come il singer Mitch Lucker, morto nel novembre 2012 dopo un incidente motociclistico; il gruppo decide di continuare, reclutando
(Nuclear Blast) A distanza di quattro anni dal precedente “We Rule The Night”, tornano sulle scene gli Svedesi Sonic Syndicate con questo album omonimo. La band ha accentuato le incursioni elettroniche e melodiche, tentando ritornelli ruffiani di facile presa che non sempre raggiungono il risultato sperato, accantonando parzialmente
(Inverse Records) Band abbastanza interessante, i finlandesi Star insight: arrivano al debut dopo una lunga gavetta (l’anno di fondazione è il 2005) e, in modo fedele alle ultime tendenze della loro nazione, mescolano nel loro sound un po’ di tutto, costruendo un ibrido power/death/black (con deboli influssi sci-fi)
(Memento Mori) La Memento Mori ha la bella idea di ristampare il primo, e finora unico, album degli Spina bifida, band olandese che, dopo un periodo di attività all’inizio degli anni ’90, si è recentemente riformata. Al netto della produzione approssimativa, bisogna effettivamente dire che i nostri ci sanno fare,
(Svart Records) Nuovo progetto di Chad Davis, mastermind degli Hour Of 13. Già questa potrebbe essere una informazione sufficientemente inquietante, tanto inquietante come questi venti minuti di musica inneggiante a rituali, magia, abbandono verso l’immondo ignoto. Un doom metal molto energetico,
(autoproduzione) Nuovi esponenti del rock e di ciò che gli è molto vicino. I Secondchance, italiani, suonano appunto nei territori del rock, dell’hard rock e delle strutture musicali moderne. Il concetto di ‘modern’ si estende in questi 21’ disseminati in cinque canzoni ben scritte e suonate. Canzoni contemporanee, energiche, accattivanti e riconducibili ad un rock di base che assume
(Tone Deaf Records) Debut album per i Sergeant Hamster, band Palermitana nata nel 2007. le radici musicali del combo affondano negli anni ’70, fondendo l’hard blues iper distorto dei Blue Cheer con il riffing pachidermico dei Black Sabbath a cui si aggiungono sonorità psichedeliche alla Hawkwind, creando un sound vicino a quello di Kyuss e
(Napalm Records) Avevo quasi bocciato il precedente disco dei canadesi Stryker (
(Autoproduzione più altri*) Deriva sonora verso catastrofe, oscurantismo, atmosfere ossessive e disturbate, con un fare alla Godflesh ma in versione meno fredda. “Déroutes Sans Fin” è un’opera arsa, dissanguata da sentimenti e sacrificata ad una sorta di freddo formalismo che disciplina i ritmi possenti, marcati e in alcuni casi dall’istinto tribale. Chitarre scarne, ipnotizzate, scheletriche e voci oscure.
(Get this Right Records) Dopo i due dischi con la Nuclear Blast, l’ultimo dei quali datava al 2010, si erano un po’ perse le tracce dei pirati del New Jersey: eccoli finalmente riapparire con un 7’’ limitato a 500 copie, con quattro brani rapidissimi per un totale di appena sette minuti di musica. Naturalmente non dovete aspettarvi niente più e niente meno che una tempesta di thrash inarrestabile, anche se dai miei
(Autoproduzione) Non facciamo finta di niente, spesso l’heavy metal è una somma di stereotipi. Serve il riff fatto in un certo modo, il ritornello da pugno al cielo, l’assolo al posto giusto… anche le foto promozionali, il booklet e la copertina devono rispettare determinati parametri, altrimenti
(SixSixSix Music) Skiddaw è un duo black metal inglese formato da Razakel, voce e batteria, e Dominus, chitarra, basso e tastiere. I due provengono da esperienze con band black metal del proprio paese, come Baalberith e Ulfarr. Meno di un anno ed ecco la prima pubblicazione per questi valorosi alfieri del black pagano, ruvido, primevo e bilanciato tra fasi veloci e meno. Una intro epica, accattivante, seguita da tre brani e nei quali “Skiddaw Towers”
(Iron Bonehead) Morbosi. Estremamente mortali. Due acts putridi, malvagi, infernali. Uno split, sette pollici, due canzoni… una per band, entrambe con la stessa criptica durata: 7 minuti 4 secondi. Aprono gli Inglesi Sheol (il moniker tradotto con i nostri caratteri) e devastano con
(Autoproduzione) Secondo ep per i Servants of the Mist, da Tampa, Florida, autori di uno sludge/doom sporchissimo e nefando, che incorpora anche vaghi elementi drone e talora arriva ai confini dell’antimusicalità. “Undeserving” sono quasi dodici minuti di voci straziate,
(Spinefarm Records/Universal) Primo approccio totale, cioè di un intero album, da parte di chi scrive, verso i Seether. Prima volta di uno ascolto che debba produrre un testo scritto e dunque un’analisi non superficiale di un album di questa fresca e melodica band del Sud Africa. Il retaggio grunge è davvero pressante
(Pure Steel) La macchina Pure Steel non si ferma neanche nel bel mezzo delle vacanze estive, e con uscita il 9 Agosto (!) ci propone il debut dei Sunless Sky, di Cleveland, Ohio. Dietro una delle copertine più punitive che abbia mai visto si nasconde un discreto prodotto di us power metal tosto e graffiante. “Subzero” è un metallo serrato, relativamente cupo,
(Inverse Records) Gothic/Dark wave dalla Grecia: e chi lo avrebbe mai detto? I (o ‘le’, anche se sono tutti uomini?) SadDoLLs sono in attività dal 2006 e questo è il loro terzo full-“length”. Dietro la copertina inquietante ma riuscita si nasconde un disco derivativo ma piacevole, che riesce ad essere ‘cool’
(Wraith Productions) C’è un velo di mistero attorno a questo duo russo. E misteriosa, ma quanto mai emozionante, risulta essere questa release, questo EP basato -secondo gli autori- su quattro fasi, quattro fasi sonore che spingono l’ascoltatore in avanti verso la successiva, in un costante rapimento
(Forever Plagued) Strana combinazione. La cartella stampa parla chiaro: black metal + origini Grecia + band molto religiosa. Scusa? Sono queste le situazioni che odio, dove vorrei avere in mano il cd con il booklet ed i dannati testi. Sarebbe bizzarro se questi 25 minuti di musica estrema, di
(UDR/Warner) Secondo EP (di tre previsti) in breve tempo per i mitici Skid Row, stabili con Johnny Solinger al microfono. L’idea della band di fare più EP piuttosto che un album ha un certo vantaggio: più frequenza delle release, e comunque una durata interessante che appaga pienamente (in commercio ci sono
(The Church Within Rec.) Il doom britannico si distingue sempre. Sarà perché i Black Sabbath sono inglesi, sarà la propensione, l’indole degli isolani a queste sonorità cupe e in parte condizionata anche dalla loro storica tradizione per il rock dei seventies, per quella specifica scuola che
(Gateway Music) Incorniciato da una bella copertina di Felipe Machado Franco, il debut sulla lunga distanza dei danesi Sylvatica è una buona (se non ottima) prova di quello che possiamo continuare a chiamare ‘battle metal’: una letale miscela di folk (o viking, come in questo caso),
(Inner Wound Recordings) Sul fatto che siano “l’altra band” di Henrik Klingenberg e Pasi Kauppinen, rispettivamente tastierista e bassista dei Sonata Arctica, i Silent Voices sono i primi a scherzare: ma la formazione finlandese, fautrice di un prog dagli accenti power nella pura tradizione nordeuropea,
(Autoproduzione) Ulteriore metamorfosi per Eric Castiglia, che raggiunge la completa dimensione di band (lasciando da parte il suo nome), dopo una transizione dall’aspetto quasi solista (quando pubblicò “The End Of Our Days”), pur mantenendo l’impostazione di one man band.
(Cruz del Sur/Audioglobe) Dieci anni: tanto ci è voluto per vedere sul mercato un nuovo disco degli Steel Prophet, formazione cult geniale e abbastanza sfortunata di us prog metal. Beh, “Omniscient”, di cui si vociferava già dal 2011, ripaga degnamente le attese: forse non è un capolavoro assoluto del metal, ma
(Helldprod) Odio, rabbia, violenza che arrivano diretti dalla metà degli anni ’90, quando questa one man band Portoghese entrò in attività. Ma da allora solo due demo ed uno split. Quasi un side project della vita di Andremon che finalmente mette insieme quel sound letale degli
(Dead inside Records) I californiani Skinner nascono dalle ceneri degli Imagika, una delle band storiche della scena power/thrash della Bay Area, e riprendono in buona parte stile e sonorità della band madre; da notare il fatto che hanno un chitarrista quindicenne,